18 giugno 2025 – La Consigliera regionale Simona Liguori (Civica FVG) ha sollevato oggi una questione alla Giunta riguardo alla situazione dei posti letto per pazienti acuti presso l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC), con particolare attenzione alle modifiche apportate dal piano ferie 2025. Questo piano prevede diverse sospensioni temporanee e riduzioni delle attività negli ospedali, mettendo a rischio la continuità delle cure.
Il piano ferie e le sue implicazioni
Il piano ferie comporta la chiusura di 14 posti letto in medicina a Tolmezzo, la sospensione di 4 posti in medicina d’urgenza a Palmanova, e varie riduzioni nelle attività di reparti chiave come cardiochirurgia, ortopedia e oncologia anche a Latisana e San Daniele. La Liguori ha evidenziato il potenziale rischio per i percorsi assistenziali dei pazienti con patologie oncologiche e acute, aumentando il carico sul Pronto Soccorso.
Anche i sindacati CGIL e Fials hanno espresso gravi preoccupazioni, segnalando un possibile aumento del carico di lavoro per il personale sanitario e un impatto negativo sulla qualità dell’assistenza. Secondo i sindacati, il problema del boarding – ovvero il prolungato soggiorno dei pazienti in attesa di un posto letto al Pronto Soccorso – sta diventando sempre più comune, con sfide operative che potrebbero peggiorare ulteriormente con il piano ferie.
Le richieste della Consigliera Liguori
Nella sua interrogazione, la Consigliera ha chiesto alla Giunta di fornire un aggiornamento sui posti letto disponibili negli ospedali di Udine, Palmanova, Tolmezzo, Latisana e San Daniele, specificando il numero esatto di letti sospesi o ridotti durante l’estate 2025. Liguori ha inoltre domandato quali misure di monitoraggio e intervento siano state adottate per prevenire problemi, e se esista un piano di rafforzamento strutturale che includa anche il potenziamento del personale.
La Consigliera ha concluso sottolineando che non è accettabile che i cittadini delle zone periferiche e montane rimangano privi di accesso ai servizi sanitari essenziali. Pertanto, è necessario un intervento urgente per garantire la sicurezza del sistema ospedaliero, che rischia di diventare sempre più fragile.
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