BUJA (UDINE). Nella città di Buja, in Friuli, si è spento a 95 anni un gigante del mondo dell’arte e della cultura italiana e internazionale: Renato Calligaro. Nato nel paese friulano, Calligaro aveva vissuto una vita di straordinaria ricchezza creativa e intellettuale, attraversando confini geografici e stilistici con apparente facilità.
Le radici e l’esilio
Il giovane Renato e la sua famiglia si trasferirono a Buenos Aires nel 1929. La metropoli argentina divenne il suo primo laboratorio creativo e culturale. Tuttavia, il desiderio di approfondire i suoi studi lo portò a stabilirsi in Friuli nel 1937. Durante gli anni della guerra, cominciò la sua carriera di pittore e si unì alla resistenza.
La tappa Brasiliana e il ritorno in Italia
Dopo la fine del conflitto, Calligaro tornò a Buenos Aires dove concluse il liceo e iniziò gli studi di architettura. Ben presto, però, si trasferì a San Paolo, in Brasile, per lavorare come grafico e illustratore pubblicitario. Il Brasile divenne la sua seconda patria, ma fu costretto ad abbandonarla a seguito del colpo di stato militare del 1964, ritirandosi nel suo paese natale, Buja.
La Filosofia Artistica di Calligaro
Per Calligaro, l’arte era prima di tutto “narrazione”. Questo concetto, radicato in un approccio antropologico più che filosofico, era in parte frutto della cultura latinoamericana che lo aveva profondamente influenzato.
Calligaro si distingueva per la sua abilità nel mescolare media diversi, creando nuove strutture narrative come i “quadri sequenza” e i “poemi per immagini”. Grazie a questo, riuscì a introdurre nuovi linguaggi espressivi che hanno lasciato un’impronta duratura nel mondo dell’arte.
Contributi Editoriali e Pubblicazioni
Oltre alla sua produzione artistica, Calligaro ha contribuito attivamente al dibattito culturale attraverso la fondazione e la direzione della rivista “Tempofermo”. Ha anche pubblicato il libro “Le pagine del tempo”, ed è stato una figura chiave nella satira politica italiana e francese, collaborando con numerose riviste e quotidiani.
Renato Calligaro ha lasciato un segno indelebile nel panorama culturale e artistico del 20° secolo. La sua capacità di navigare tra diverse discipline artistiche, di innovare e di partecipare al dibattito culturale ne fa una figura irripetibile.
La perdita di Renato Calligaro rappresenta un vuoto incolmabile per la cultura italiana e internazionale. La sua vita, costellata di esplorazioni artistiche e culturali, rimarrà un punto di riferimento per future generazioni di artisti e intellettuali.
Rimani sempre aggiornato in tempo reale, iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram. Per segnalazioni 327 94 39 574