FVG – Quella dell’Accessibilità – la possibilità di facile accesso a una qualsiasi cosa – è una tematica multiforme. Un enorme contenitore che ancora aspetta di essere esplorato in numerosi suoi aspetti. Fra questi c’è senz’altro quello culturale. Quanti attori con disabilità vediamo sul palco? Quanto gli spettacoli sono a misura di disabile? Ve lo siete mai chiesto?
SI PARTE DALLA FORMAZIONE – Parte proprio da queste domande la decisione dell’associazione Quarantasettezeroquattro – grazie alla collaborazione con CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e Intersezioni Fvg, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e di 8 per Mille Valdese – di dare forma a “Zero Gradi di Separazione”: progetto che intende promuovere l’inclusione culturale e facilitare la partecipazione di persone con disabilità agli eventi performativi (teatro, danza, performance) legati al contemporaneo. «Zero Gradi di Separazione vuole essere una visione – hanno spiegato gli organizzatori –, l’inizio di un cammino volto a contrastare l’esclusione degli artisti e artiste disabili e facilitare l’accesso del pubblico con disabilità attraverso alcune azioni concrete». Per farlo, per cambiare rotta, per essere più accessibili, è innanzitutto necessario essere formati adeguatamente. Solo partendo dalla formazione, infatti, sarà possibile comprendere appieno tutte le esigenze.
IL CORSO – La prima tappa del progetto si occuperà proprio di formare artisti, operatrici e operatori dello spettacolo dal vivo, attraverso un corso strutturato ad hoc. «Abbiamo previsto l’intervento di professionisti dello spettacolo, tutti provenienti da fuori regione, che hanno fatto dell’accessibilità il centro della loro professione e professionalità, creando nuove modalità di lavoro, attraverso i loro progetti. In questo tre giorni le colleghe e i colleghi, non seguiranno semplicemente delle lezioni frontali, dunque, ma avranno modo di “entrare” in queste progettualità, “toccandole con mano”», hanno raccontato da Quarantasettezeroquattro. Assieme al team dell’Associazione Fedora (Ginevra Bocconcelli, Valeria La Corte, Luca Falbo), che curerà la tre giorni, ci saranno anche Marta Giacomoni, che si occupa di accessibilità culturale per persone ipovedenti e cieche; Irene Matassoni che lavora nel mondo della disabilità visiva, con attività legate al tema dell’accessibilità e dell’inclusione; Laura Fabbiani, sorda profonda dalla nascita fa parte di “Laboratorio Silenzio”, gruppo teatrale di integrazione tra persone sorde e udenti; Fabio Zamparo sordo dalla nascita, docente qualificato in LIS e videomaker; Carla Esperanza Tommasini, nel 2012 dà vita alla piattaforma di produzione Open // Creazione Contemporanea all’interno di Pergine Festival.
I TEMI AFFRONTATI – In tre giornate intensive (22, 23, 24 maggio 2023, al Teatro San Giorgio di Udine) sarà affrontato metodicamente il tema complesso e prismatico dell’inclusione di un’audience con disabilità fisiche-cognitivo-sensoriali. I lavoratori dello spettacolo avranno così l’occasione di sviluppare delle competenze ma anche di confrontarsi su un tema che si è fatto sempre più urgente e fondamentale. I relatori (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 con un’ora di pausa inclusi momenti di confronto/domande/riflessioni), cominceranno affrontando in termini ampi e complessivi l’ambito dell’accessibilità, quindi procederanno entrando più nello specifico, analizzando le realtà delle persone con disabilità sensoriali – visiva e uditiva – così come gli approcci di lavoro e gli strumenti utili a rendere la loro partecipazione nel mondo della cultura possibile e accessibile.
Il programma completo è disponibile su: www.quarantasettezeroquattro.it/zero-gradi-di-separazione
Modulo di iscrizione: https://bit.ly/42tzvqw
Per informazioni : segreteria@quarantasettezeroquattro.it +39 328 8535125
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LE BIOGRAFIE DEI RELATORI
Associazione Culturale Fedora (Ginevra Bocconcelli, Valeria La Corte, Luca Falbo) promuove l’accessibilità in ambito culturale per persone con disabilità (con particolare attenzione alle disabilità sensoriali) con l’obiettivo di generare i presupposti per una vita culturale di tutti e tutte maggiormente accessibile ed educando la società a un nuovo approccio alla disabilità. Il nome Fedora prende spunto dal libro Le città invisibili di Italo Calvino: Fedora è la città ideale, la città che ognuno di noi vorrebbe.
Marta Giacomoni lavora per l’ideazione e la messa in pratica di progettualità nuove per il conseguimento di una vera inclusione culturale, esperienziale e formativa a favore di chi non vede, senza tralasciare l’aspetto umano. È fondatrice e presidente de La Girobussola APS, che dal 2013 si pone l’obiettivo di sviluppare progetti concreti per l’accessibilità̀ culturale di persone ipovedenti e cieche. Inoltre, cura la creazione di percorsi tattili nei musei, l’offerta di un servizio di consulenza e docenza nel campo della tiflodidattica, la progettazione di esperienze laboratoriali inclusive, la collaborazione con istituzioni museali, la stampa e il design di mappe tattili.
Irene Matassoni di AbilNova Cooperativa sociale, da oltre quindici anni lavora nel mondo della disabilità visiva, con progetti, ricerche, consulenze, eventi e attività legate al tema dell’accessibilità e dell’inclusione.
Laura Fabbiani Sorda profonda dalla nascita, unica sorda in famiglia, oralista. Nel 2016 si avvicina al teatro entrando a far parte di “Laboratorio Silenzio”, gruppo teatrale di integrazione tra persone sorde e udenti, con la direzione artistica di Serena Crocco, in cui vengono sviluppati progetti artistici inclusivi, con realizzazione di laboratori e performance nel paesaggio, con particolare interesse verso l’arte relazionale, la comunicazione non verbale, il silenzio, il corpo, il gesto, e le possibili contaminazioni di questi con gli spazi naturali ed urbani. Nel 2019 Laura prende parte al progetto teatrale “Nel Segno del Minotauro” con la regia di Carlo Maria Vella.
Fabio Zamparo è sordo dalla nascita. La sua lingua madre è la LIS, la lingua dei segni italiana. Si è laureato in Lingue, Civiltà e Scienze del linguaggio in particolare facoltà linguistica presso Cà Foscari a Venezia. È un docente qualificato in LIS, oltre che un videomaker che si è dato l’obiettivo di raccontare e contribuire alle novità, prospettive e le conoscenze del meraviglioso mondo dei sordi.
Carla Esperanza Tommasini (1978) è curatrice, project manager e creative producer in campo culturale ed artistico, con un focus sulle arti performative. Laurea al DAMS Teatro (Università di Bologna) e Master in Contemporary Performance (Brunel University) a Londra, negli anni ha curato e implementato numerosi progetti culturali a livello nazionale e internazionale. Nel 2012 ha dato vita alla piattaforma di produzione Open // Creazione Contemporanea all’interno di Pergine Festival, di cui è stata direttrice artistica dal 2017 al 2022. Tra il 2013 e il 2016 ha vissuto e lavorato da Izmir (TR) come docente nel campo delle arti performative presso la Yasar University. È inoltre alumni del Global Cultural Leadership Programme (2016 e 2019); docente presso Laba Trentino; coordinatrice per il Trentino del contest musicale UploadSounds.
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