UDINE – Franco Marini, noto nel settore dell’ospitalità udinese, ci ha lasciati all’età di 88 anni. La triste notizia è stata diffusa dal figlio Edoardo sui social, suscitando un’ondata di messaggi di cordoglio. Marini è stato una figura di riferimento per la gestione dell’Hotel Là di Moret, un luogo simbolo per Udine e la tradizione culinaria friulana.
La storia dell’hotel Là di Moret e della famiglia Marini
La storia della famiglia Marini è strettamente legata all’hotel Là di Moret. Fondata dal nonno Giovanni, l’attività ha conosciuto una costante crescita nel tempo, diventando una delle principali strutture ricettive di Udine. Franco Marini e la moglie Margherita hanno continuato l’opera di innovazione e ampliamento, introducendo nuove proposte gastronomiche e servizi. Nel 1966, Franco ha preso in mano le redini della struttura, trasformandola in un luogo di accoglienza di alto livello, che include anche il rinomato ristorante Al Fogolar 1905 e il centro benessere Blu Moret.
Un esempio di passione per il lavoro e per la libertà
Franco Marini è stato ricordato per la sua straordinaria dedizione al lavoro e la sua filosofia di vita. Il figlio Edoardo ha descritto il padre come un uomo che ha sempre cercato la libertà, pur mantenendo saldo il legame con le sue radici professionali. La sua etica del lavoro e la capacità di perdonare sono stati fondamentali per la sua famiglia e per chi ha avuto il piacere di conoscerlo.
Il ricordo del figlio Edoardo sui social
“Ciao papà! Sei partito in silenzio, proprio come hai vissuto. Ci hai trasmesso insegnamenti preziosi che resteranno per sempre con noi. Il primo è l’amore per il lavoro, per te il ristorante era vita e passione. Il secondo è la libertà, un concetto che hai saputo interpretare a modo tuo, ottenendola senza arrecare disturbo agli altri. Costringerti equivaleva a privarti dell’aria, per te leggerezza e divertimento dovevano regnare sovrani nelle tue giornate. Ci hai regalato l’opportunità di conoscere le tue amicizie, selezionate con cura tra i personaggi più originali e divertenti della zona. Il conte De Paris, Giman, Szoke, Cavedon, Pitassi e gli altri che ti hanno preceduto, ti stanno accogliendo dall’altra parte per continuare a goderti la vita e scambiare due risate.
Il terzo insegnamento, ma non certo il meno importante, è il perdono. Hai saputo perdonare come nessun altro, anche nelle situazioni più difficili legate al lavoro. La tua capacità di perdonare senza rancore è un dono prezioso che farò mio. Buon viaggio papà! Vai nel regno dei buoni, perché so che hai voluto bene a tante persone e non hai mai desiderato il male per nessuno!”
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