PASIAN DI PRATO, PASSONS (UD) – Il mondo del calcio piange la scomparsa di Glauco Di Benedetto, ex calciatore e dirigente, avvenuta il 14 novembre 2024 all’età di 72 anni, dopo una lunga battaglia contro una malattia che lo ha costretto a letto. Conosciuto per la sua grande passione per il calcio e per l’impegno instancabile che ha sempre messo in ogni aspetto della sua vita, Di Benedetto lascia un segno indelebile nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo.
Un percorso calcistico tra sacrifici e successi
Nato ad Udine, Glauco Di Benedetto ha iniziato la sua carriera calcistica nei settori giovanili di Esperia e Caporiacco, per poi passare a club di prestigio come Salernitana, Alessandria e Spal di Ferrara, dove ha esordito in Serie B. Conosciuto per la sua grinta e determinazione, ha continuato a giocare anche con gli Amatori, dimostrando sempre la sua passione per il calcio.
L’attività da allenatore e dirigente
Dopo aver concluso la sua carriera da calciatore, Di Benedetto si è dedicato all’allenamento, guidando squadre dilettantistiche come Monfalcone, Julia Cavalicco e Bujese, con cui ha vinto due campionati. Successivamente, come allenatore degli Allievi del Comitato Provinciale Udinese, ha portato la squadra alla vittoria del titolo regionale dopo una lunga attesa. Il suo impegno nel mondo del calcio è proseguito come Direttore Sportivo del Tavagnacco femminile, contribuendo a conquistare due Coppe Italia e a portare la squadra in Champions League per due edizioni.
La nota di Friuligol.it
“Costretto da qualche anno alla totale immobilità, a causa di una malattia “bastarda”, Glauco Di Benedetto ha chiesto il cambio. Ci ha infatti lasciato troppo presto, stamattina, a 72 anni, dopo una vita dedicata alla famiglia, al lavoro e al calcio. Partito dai settori giovanili di Esperia e Caporiacco, dietro al pallone – era un difensore roccioso, ma anche dalla…lingua lunga – aveva dapprima corso (con Salernitana in particolare, Alessandria, sbarcando in serie B con la Spal del Cavalier Mazza e terminando tra gli Amatori), di pallone si era successivamente occupato allenando, sia formazioni dilettantistiche – Monfalcone, Julia Cavalicco e Buiese tra le altre – che rappresentative (pilotando gli Allievi del Comitato Provinciale Udinese al titolo regionale colmando un digiuno lungo una decade), impreziosendo infine il proprio curriculum – con 11 stagioni di alto livello, nel ruolo di Direttore Sportivo – al Tavagnacco femminile (due Coppe Italia in bacheca e altrettante partecipazioni alla Champions League).”
Un ricordo che resterà
La scomparsa di Di Benedetto lascia un vuoto difficile da colmare, ma il suo ricordo sarà vivo nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Oltre alla sua famiglia, ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio, soprattutto in Friuli, dove ha sempre dato il massimo in ogni ruolo che ha ricoperto.
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