Attività del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine nel 2024
UDINE – Nel 2024, il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine ha svolto un’intensa attività di prevenzione e contrasto contro i crimini legati al patrimonio culturale, sia a livello locale che oltre i confini regionali. Tra le azioni intraprese, sono stati effettuati 14 sopralluoghi per verificare la sicurezza di musei, biblioteche e archivi, oltre a 60 controlli su aree archeologiche marine e terrestri, compresi i siti UNESCO. Inoltre, sono stati effettuati 156 controlli su zone paesaggistiche e monumentali, con particolare attenzione agli esercizi commerciali del settore e alle fiere antiquariali. La collaborazione con la Motovedetta di Grado e il Nucleo Carabinieri Subacquei di Genova ha consentito un monitoraggio approfondito sia sul territorio terrestre che marittimo. Un importante ritrovamento si è verificato nella Riserva naturale della Foce dell’Isonzo, dove sono stati scoperti resti di imbarcazioni risalenti alla Prima Guerra Mondiale, utilizzate come supporto logistico alle batterie italiane.


Indagini, sequestri e recupero dei beni culturali
Le operazioni investigative hanno portato al deferimento di 71 persone e al sequestro di 2724 reperti, tra cui 2098 beni antiquariali, archivistici e librari, e 619 reperti archeologici. Tra le scoperte più significative c’è stato il recupero di circa 1.600.000 euro in opere d’arte, incluse sculture, dipinti e oggetti ecclesiastici. Un’indagine partita da un dipinto rubato nel 2009 a Perugia ha portato alla scoperta di 26 oggetti d’arte rubati, molti dei quali appartenenti a case private ed Enti Ecclesiastici. I furti di beni culturali sono stati limitati a 5 in Friuli Venezia Giulia, con un recupero delle opere e una successiva restituzione alle legittime istituzioni, come nel caso di un dipinto rubato nel 1978 e restituito al Collegio Opera Pia Alberoni di Piacenza.


Restituzioni e contrasto alla contraffazione
Nel 2024, grazie anche alla Legge 9 marzo 2022, sono stati restituiti importanti beni culturali a istituzioni come l’Historical Archives of the European Union a Firenze e la Chiesa di Santa Maria Assunta a Cividale del Friuli. Tra le opere restituite ci sono una statua lignea policroma del XIV secolo e un dipinto del XVII secolo. L’azione di recupero si è estesa anche all’Ambasciata della Cina a Roma, con il ritorno di manufatti neolitici e precolombiani. Le operazioni di formazione per il personale delle Forze di Polizia hanno incluso corsi specifici all’estero, tra cui quelli per il personale di polizia dell’Est Europa e del Medio Oriente, al fine di rafforzare la protezione del patrimonio culturale in scenari di conflitto. Un importante esercizio militare si è svolto nel Center of Excellence for Stability Police Units di Vicenza, con la partecipazione di Carabinieri e funzionari del Ministero della Cultura per mettere a punto le tecniche di protezione dei beni culturali in caso di calamità naturali o conflitti.
Attività investigativa e legislazione inasprita
Le attività investigative hanno incluso un caso significativo di ricettazione e riciclaggio di opere d’arte, che ha portato al sequestro di oggetti del valore di 1.600.000 euro. Questa operazione ha visto l’impiego di tecniche avanzate di analisi patrimoniale per individuare beni rubati, spesso messi in vendita tramite e-commerce, e il sequestro di dipinti, mobili e oggetti ecclesiastici. Con la nuova Legge 9 marzo 2022, che prevede pene più severe per crimini contro il patrimonio culturale, sono stati introdotti strumenti più efficaci per il sequestro e la confisca di beni rubati. A livello nazionale, la Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, è diventata uno strumento chiave nella lotta contro il traffico illecito di beni culturali, con aggiornamenti quotidiani per le Forze di Polizia.
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