Camino al Tagliamento si appresta a inaugurare un innovativo Centro residenziale per i pazienti con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, una struttura destinata a trasformare il panorama delle cure specializzate in Friuli Venezia Giulia. La nuova istituzione rappresenta un salto qualitativo nell’approccio ai disturbi alimentari, offrendo un modello di assistenza meno ospedaliero e più vicino al contesto familiare del paziente.
Un modello di cura integrato e multidisciplinare
Durante la presentazione ufficiale presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, l’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia ha enfatizzato l’importanza di questo centro come risposta alle crescenti necessità di cure personalizzate e decentralizzate. Il centro, frutto anche del coinvolgimento delle famiglie nella progettazione dei percorsi di cura, segna un punto di svolta per i pazienti affetti da disturbi come l’anoressia e la bulimia, spesso costretti a ricercare assistenza lontano dalle proprie case.
Caratteristiche e capacità del nuovo centro
Il centro avrà una capacità di 15 posti letto, suddivisi tra minori e adulti, in un ambiente pensato per facilitare la tranquillità e la privacy. Strutturato su tre piani con ampi spazi verdi esterni, si pone come obiettivo quello di ridurre i tempi di degenza ospedaliera e offrire un ambiente curativo più simile al contesto quotidiano dei pazienti. La sua posizione strategica permetterà di evitare lunghe trasferte e i relativi oneri economici per le famiglie.
Un investimento nella salute pubblica
Con un investimento di 1,5 milioni di euro, la gestione del centro sarà diretta dall’Asufc, che ha registrato un aumento del 14,3% nei pazienti trattati per disturbi alimentari nel solo ultimo anno. Questo riflette una crescente necessità di servizi specializzati, accelerata dalla pandemia, che ha visto un incremento significativo dei casi, soprattutto tra i giovani e le giovani donne.
Impatti attesi e sviluppi futuri
L’apertura del centro è solo il primo passo verso un rafforzamento dell’infrastruttura di cura per i disturbi alimentari in regione. L’obiettivo a lungo termine è replicare questo modello nelle altre tre Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia, creando una rete capillare di supporto per chi soffre di queste patologie complesse.
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