CERVIGNANO (UD). Tre persone sono state denunciate per esercizio abusivo della professione infermieristica all’interno di una casa di riposo a Cervignano del Friuli. Il caso ha suscitato grande preoccupazione tra residenti e parenti degli ospiti, ponendo l’accento sulle problematiche legate alla sicurezza e alla qualità dell’assistenza sanitaria nelle strutture per anziani.
Secondo quanto emerso dalle indagini in corso dai carabinieri del Nas, le tre persone denunciate avrebbero svolto attività di infermieristica all’interno della casa di riposo senza averne i requisiti necessari. Questo significa che non erano in possesso di alcuna formazione professionale specifica e/o di alcuna abilitazione riconosciuta dal sistema sanitario nazionale oltre alla non iscrizione all’ordine.
L’esercizio abusivo della professione infermieristica è un reato previsto dall’articolo 348 bis del Codice Penale, che punisce chiunque “esercita la professione sanitaria in violazione delle disposizioni di legge o regolamentari”. Il reato è considerato particolarmente grave perché espone i pazienti a rischi per la loro salute e la loro incolumità.
In particolare, nell’ambito delle strutture per anziani, la presenza di personale non qualificato può comportare gravi conseguenze per la salute dei pazienti. Gli anziani, infatti, sono spesso affetti da patologie croniche e complesse, che richiedono una particolare competenza e attenzione da parte degli operatori sanitari.
In questo contesto, la figura dell’infermiere svolge un ruolo centrale nell’assistenza agli anziani. L’infermiere è infatti il professionista sanitario che si occupa di valutare, pianificare e gestire le cure infermieristiche in modo autonomo o in collaborazione con il medico. Inoltre, l’infermiere ha il compito di monitorare lo stato di salute del paziente e di segnalare tempestivamente eventuali criticità al medico curante.
Per questo motivo, la formazione degli infermieri è un aspetto fondamentale per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria nelle strutture per anziani. Gli infermieri devono infatti possedere conoscenze specifiche in ambito medico-scientifico, oltre a competenze relazionali e organizzative. In Italia, la formazione degli infermieri prevede un corso di laurea di tre anni, oltre ad un lungo periodo di tirocinio obbligatorio.
In questo contesto, l’esercizio abusivo della professione infermieristica rappresenta un grave problema, che viene ora affrontato con determinazione dalle autorità competenti. Le indagini condotte dai carabinieri del Nas rappresentano un importante passo avanti nella lotta contro questo fenomeno, che mette a rischio la salute degli anziani e la reputazione delle strutture sanitarie.
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