Ossa di mandibola davanti casa, minacce contro un’animalista: "Stai zitta altrimenti finisci cadavere"

Grave intimidazione contro l’animalista Giurovich in Friuli Venezia Giulia: parti di ossa davanti a casa e solidarietà del PAI.

10 settembre 2025 16:19
Ossa di mandibola davanti casa, minacce contro un’animalista: "Stai zitta altrimenti finisci cadavere" -
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TRIESTE – Grave intimidazione ai danni della giornalista e attivista animalista Irene Giurovich, iscritta al Partito Animalista Italiano (PAI) del Friuli Venezia Giulia. Davanti alla sua abitazione sono state rinvenute parti di ossa, gesto che è stato denunciato come una minaccia diretta.

Il gesto intimidatorio

“Si tratta di una grave minaccia e di una intimidazione a cui si risponderà con ancora maggiore impegno e con ulteriore dedizione per contrastare chi calpesta i diritti degli animali e chi li ammazza”, dichiara Giurovich. Secondo una prima analisi, il pezzo rinvenuto potrebbe essere parte di una mandibola, simbolo chiaro di un avvertimento: “Stai zitta altrimenti finisci cadavere. Queste modalità attivate da personaggi pronti a tutto ricordano i metodi mafiosi del pesce morto lasciato davanti a casa”.

Solidarietà e reazioni del PAI

Immediata la reazione di solidarietà da parte del Partito Animalista Italiano. Il presidente Cristiano Ceriello sottolinea: “Un fatto gravissimo e pericoloso che fa capire quanto noi animalisti e attivisti siamo nel mirino e molte volte senza tutele”. Fabio Rabak, coordinatore regionale del PAI FVG, aggiunge: “Chi minaccia Irene minaccia tutti noi. Non ci faremo intimidire: ogni attacco ci rende più determinati e uniti nella difesa degli animali e della loro giustizia”.

La determinazione dell’attivista

Giurovich ribadisce la propria determinazione: “Questo gesto vigliacco riceve una sola risposta da parte mia e lo dico pubblicamente: non solo continuerò a parlare e a scrivere, ma soprattutto alzerò il tiro. Purtroppo molte volte la magistratura archivia e i giudici sentenziano come se le minacce e le istigazioni fossero barzellette. Questo è il vero problema che ho segnalato sia alla Procura di Udine sia a quella di Pordenone e ai rispettivi Tribunali. Magistrati e giudici dovrebbero capire che chi non è armato ha sempre molta più ragione di chi usa le armi, inoltre dovrebbero firmare l'assenza di conflitti d'interesse con il mondo venatorio per un giudizio concretamente scevro da legami di sorta”.

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