LATISANA. In Friuli, la carenza di medici nel Pronto soccorso sta mettendo in difficoltà i servizi sanitari, costringendo a ricorrere all’esternalizzazione di alcuni turni nei fine settimana. A Latisana, ad esempio, la cooperativa esterna Arkesis è stata incaricata di coprire i turni di due weekend consecutivi, allo scopo di garantire la continuità del servizio di Pronto soccorso dell’ospedale locale. La direzione sanitaria aveva già manifestato a fine marzo la necessità di attivare un servizio esternalizzato per coprire i turni medici mancanti nel mese di aprile. In risposta, sei operatori con i quali l’Azienda sanitaria universitaria del Friuli Centrale (AsuFc) ha convenzioni per il servizio di emergenza-urgenza sono stati interpellati: Arkesis, Cri di Palmanova e di Udine, Croce Verde Basso Friuli, Sogit di Lignano e Sogit di Udine. Tuttavia, solo Arkesis ha offerto la sua disponibilità nei tempi richiesti.
Il costo complessivo presunto per la copertura dei turni di aprile è di 3.640 euro. Come sottolineano l’Anaao-Assomed e l’Aaroi-Emac, il Pronto soccorso di Latisana ha già fatto ricorso in passato a professionisti esterni per garantire la copertura dei turni. Riccardo Lucis, dell’Anaao-Assomed, rileva che anche a Palmanova ci sono molti contrattisti. Lucis aggiunge che, in generale, la formazione specifica in medicina d’emergenza-urgenza potrebbe mancare in alcuni gettonisti, che comunque vanno rispettati perché devono lavorare ed erogare un servizio essenziale per la popolazione. Tuttavia, sostiene che non sempre si ha un controllo adeguato sulla formazione dei colleghi esterni, almeno non da parte della parte pubblica, che demanda a cooperative o società che forniscono il servizio.
Secondo Lucis, sarebbe invece necessario investire e incentivare i professionisti dipendenti del sistema sanitario, sui quali si è speso in formazione specifica (una media di 125.000 euro a specialista). “Dobbiamo uscire da questa emergenziale carenza e difficoltà prima possibile, altrimenti non solo non avremo cure gratuite, ma potremmo avere problemi anche nel garantire cure adeguate a tutta la popolazione”, afferma Lucis.
Per il presidente regionale di Aaroi-Emac, Alberto Peratoner, l’esternalizzazione di alcuni turni al Pronto soccorso di Latisana rappresenta “l’ennesima tappa di una pericolosa deriva regionale che consegna a cooperative ed enti privati la gestione di punti nevralgici del sistema sanitario regionale”. Peratoner esprime grande preoccupazione per la “svendita” del sistema sanitario pubblico e chiede un’immediata presa di posizione del nuovo governo regionale.
Anche Fernanda Campora, referente del sindacato di anestesisti rianimatori in AsuFc, si esprime sulla questione, sottolineando che il ricorso all’uso di cooperative è un fatto gravissimo che evidenzia la graduale necessità di appoggiarsi ai privati per far funzionare la sanità pubblica regionale. Campora mette in guardia che, se non si provvederà al più presto ai correttivi adeguati con il miglioramento delle condizioni economiche e di lavoro, ciò porterà ad un utilizzo sempre più cospicuo di forze esterne.
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