Anziano raggirato da finti militari: i colpevoli finiscono in trappola
Finti militari tentano una truffa a Maniago: Carabinieri intervengono e arrestano due uomini.
MANIAGO –Nel primo pomeriggio del 10 novembre 2025, nel pieno del centro cittadino, un anziano nato nel 1942 è stato contattato telefonicamente da persone che si sono presentate come membri dell’Arma. La telefonata, costruita con estrema attenzione, parlava di presunti documenti falsi trovati a suo nome, prospettando scenari complessi e ipotetiche ripercussioni legali. I malintenzionati hanno poi offerto due opzioni: presentarsi in caserma e affrontare le conseguenze o chiudere la questione consegnando oggetti in oro a un sedicente collega che sarebbe arrivato da lì a poco.
Allarme dato in tempo e intervento immediato
L’anziano, insospettito dalla richiesta anomala e dal tono della conversazione, ha mantenuto il contatto con i truffatori mentre avvisava la figlia. La donna, intuendo immediatamente la natura fraudolenta dell’intera vicenda, ha composto il 112, avvisando i veri Carabinieri.
Operazione rapida e truffatori intercettati
Grazie alla segnalazione immediata, i militari della Stazione di Maniago hanno organizzato un servizio dinamico nei pressi dell’abitazione dell’uomo, monitorando con attenzione l’area in attesa dell’arrivo dei due individui. I truffatori si sono effettivamente presentati poco dopo, convinti di poter ritirare quanto richiesto senza incontrare ostacoli.
Fuga, inseguimento e arresto in flagranza
Una volta arrivati, però, hanno trovato i Carabinieri veri, pronti a bloccarli. I due hanno tentato di fuggire in auto, dando vita a una breve ma rischiosa fuga che ha reso evidente la resistenza e la tentata rapina impropria. Sono stati identificati come M.G., classe 1972, e L.A., classe 2002, entrambi originari di Napoli. Dopo il fermo, sono stati accompagnati nel carcere di Pordenone.
Indagini aperte su altri episodi simili
Le forze dell’ordine stanno ora verificando se la coppia possa essere collegata ad altri episodi analoghi avvenuti non solo in provincia, ma anche in varie zone del nord Italia. L’obiettivo è delineare un eventuale schema operativo più esteso, particolarmente rivolto a persone considerate vulnerabili e più facilmente raggirabili.
Decisione del gip e misure cautelari
Durante l’udienza di convalida, il GIP di Pordenone, Dott.ssa Piera Binotto, ha disposto la permanenza in carcere per L.A., mentre per M.G. è stata decisa la misura degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Invito a non fidarsi e a chiamare sempre il 112
L’intervento dei militari conferma l’importanza di non dare credito a richieste sospette da parte di sedicenti appartenenti alle forze dell’ordine. Alla minima incertezza è fondamentale chiamare il 112, evitando di cedere a pressioni o intimidazioni tipiche di queste forme di raggiro.