UDINE – «Mariupol era una città con un passato prestigioso, un presente vivo e grandi piani per il futuro. Era divenuta una straordinaria vetrina della rinascita del Donbass ucraino. Oggi è difficile trovare una famiglia che non abbia un parente, un conoscente o un amico tra i morti causati dall’assedio russo del 2022. Raccontare ciò che sappiamo è molto importante: queste storie rappresentano ciò che tutti dobbiamo conoscere, ciò che tutti dovremmo ricordare».
Sono parole di Evgeny Sosnovsky: informatico e progettista digitale, cittadino di Mariupol, diventato fotoreporter nella primavera del 2014, quando la sua città fu attaccata per la prima volta dalle forze separatiste filorusse. E nella sua città è rimasto per tutti i 65 giorni del terribile assedio della primavera 2022, determinato a documentare gli effetti delle distruzioni, e a ritrarre uomini, donne, anziani e bambini nella loro quotidiana resistenza all’orrore. “Mariupol Diary” è adesso un racconto per immagini, una mostra fotografica che per la prima volta arriva in Italia, al festival vicino/lontano di Udine, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio. Emozionante anteprima dell’edizione 2023, “Mariupol Diary”, nell’allestimento a cura di Michele Guerra coprodotto da vicino/lontano con Arci-Nuovi Orizzonti e MAKE Spazio espositivo, si inaugura martedì 2 maggio, alle 18.30, e resterà visitabile fino all’11 maggio proprio nella sede MAKE di via Manin 6A.
In mostra il pubblico troverà cinquanta fotografie in bianco e nero, cifra espressiva che Evgeny Sosvonsky ha scelto per il suo reportage, un lungo e commovente lavoro fatto di cortili trasformati in cucine improvvisate, di neve da raccogliere e sciogliere per ottenere l’acqua, di buio e candele artigianali divenute sfondo delle deflagrazioni. Eppure, in questo abisso non vi sono tracce di disperazione, solo piena dignità: i volti degli abitanti di Mariupol rivelano timidi sorrisi e sguardi di sollievo, cui l’obiettivo fotografico restituisce la forte, illusoria speranza della sopravvivenza.
«Sono migliaia le storie spaventose raccontate da chi è stato in grado di fuggire dall’inferno di Mariupol – racconta ancora Evgeny Sosvonsky – Molti di noi non vogliono nemmeno menzionare quei giorni, quelle settimane e quei mesi: cerchiamo di dimenticare, per cancellare l’orrore. Invece è sempre importante parlarne, perché le nostre testimonianze sono una prova inconfutabile dei terribili crimini militari commessi dalla Federazione Russa contro il nostro Paese e contro i miei concittadini».
La mostra sarà visitabile dalle 17.00 alle 19.30 mercoledì 3, giovedì 4 e venerdì 5 maggio, dalle 10:30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30 nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 maggio, e ancora dalle 17.00 alle 19.30 nelle ultime tre giornate di esposizione, martedì 9, mercoledì 10 e giovedì 11 maggio. Ingresso libero, info vicinolontano.it
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