Addio a Giovanni Galeone: fece sognare Udine con la promozione in Serie A

È morto Giovanni Galeone, ex allenatore di Napoli e Pescara. Aveva 84 anni. Considerato il maestro di Allegri e Gasperini.

02 novembre 2025 18:58
Addio a Giovanni Galeone: fece sognare Udine con la promozione in Serie A -
Condividi

UDINE – Il mondo del calcio italiano piange Giovanni Galeone, una delle figure più carismatiche e rivoluzionarie della panchina tricolore. L’ex allenatore di Pescara, Napoli e Udinese si è spento all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, all’età di 84 anni, dopo una lunga malattia che negli ultimi mesi aveva aggravato le sue condizioni.

Un maestro amato da Allegri e Gasperini

Considerato da molti il mentore di Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini, Galeone è stato un punto di riferimento per intere generazioni di allenatori. Il suo modo di intendere il calcio, spettacolare e coraggioso, lo rese una figura amatissima dagli appassionati e rispettata da colleghi e calciatori. “Max è fantasioso, intuitivo; Gasperini scientifico, solido, in campo era un professore”, aveva raccontato in una delle sue ultime interviste, ricordando con orgoglio i suoi allievi più celebri. Allegri e Gasperini, impegnati nel big match di San Siro, hanno appreso la notizia del decesso durante il ritiro, vivendo momenti di grande commozione.

Una carriera tra intuizioni e successi

Nato a Napoli il 25 gennaio 1941, Giovanni Galeone aveva iniziato la sua carriera da centrocampista vestendo le maglie di Ponziana, Monza e Udinese, prima di intraprendere il percorso da allenatore che lo avrebbe consacrato come uno dei tecnici più innovativi del panorama italiano. Nel corso della sua lunga carriera ottenne quattro promozioni in Serie A: due con il Pescara, una con l’Udinese e una con il Perugia. Le sue squadre erano riconoscibili per l’uso del modulo 4-3-3 e per l’approccio offensivo, spettacolare e anticonvenzionale, capace di coniugare fantasia e disciplina tattica.

L’allenatore anticonformista che amava la libertà

Galeone non era solo un tecnico, ma un personaggio fuori dagli schemi, che amava la vita, il mare e la libertà. Il suo spirito indipendente e ironico lo rese un simbolo di coerenza e passione. Spesso definito un “filosofo del calcio”, sapeva unire intelligenza tattica e sensibilità umana, guadagnandosi l’affetto dei tifosi e il rispetto di tutto l’ambiente sportivo. Si era ritirato dal calcio nel 2013, scegliendo una vita più riservata ma senza mai smettere di seguire e commentare il mondo del pallone, rimanendo punto di riferimento per molti giovani allenatori.

Il ricordo e il silenzio degli stadi

Per onorare la sua memoria, la Lega Serie A ha disposto un minuto di silenzio prima delle partite Parma-Bologna e Milan-Roma, in programma nella stessa giornata della sua scomparsa. Un tributo sentito a un uomo che ha saputo cambiare la mentalità del calcio italiano e lascia un vuoto profondo nei cuori di chi lo ha conosciuto e amato. La città di Udine, che lo aveva accolto come uno dei suoi, lo saluta con affetto e gratitudine, consapevole di aver perso non solo un grande allenatore, ma un maestro di vita e di calcio.

Segui Prima Udine