L’università di Udine è in lutto per la scomparsa del professor Frederick Mario Fales, eminente figura nel campo della storia del Vicino Oriente antico. Specialista riconosciuto internazionalmente, il professor Fales ha lasciato un segno indelebile nella comunità accademica, tanto a livello nazionale quanto internazionale.
Una carriera dedicata alla scoperta del passato
Dal 1994 al 2016, il professor Fales ha guidato il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo, specializzandosi in assiriologia e archeologia dell’Aquileia romana. La sua direzione degli scavi nel sito delle Grandi Terme ad Aquileia ha rivelato aspetti finora sconosciuti di questo importante sito archeologico.
Un contributo fondamentale e duraturo
Il rettore dell’università, Roberto Pinton, ha evidenziato l’impatto di Fales: “Il suo lavoro non solo ha arricchito la nostra comprensione storica, ma ha anche contribuito a formare generazioni di studenti e ricercatori nel campo dell’archeologia.”
Una vita tra i reperti e i testi antichi
Nato negli Stati Uniti e formatosi tra Roma e Heidelberg, il professor Fales ha avuto una carriera illustre, contribuendo significativamente alla traduzione e all’interpretazione di testi cuneiformi e aramaici. Oltre alla sua attività didattica, è stato attivo in numerose missioni archeologiche internazionali, spaziando dall’Iraq alla Siria, dalla Tunisia alla Turchia.
Opere e riconoscimenti
Autore di numerose pubblicazioni, tra cui monografie e articoli, il professor Fales ha anche curato importanti mostre internazionali, come quella intitolata “Prima dell’alfabeto” a Venezia, che ha attratto oltre 15.000 visitatori.
La scomparsa del professor Fales rappresenta una perdita profonda per l’università di Udine e per il mondo accademico internazionale. Il suo legato continuerà a vivere attraverso i suoi scritti, i suoi studenti e le sue ricerche che hanno illuminato epoche lontane della nostra storia.
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