Si spacciava per comandante della Forestale, indagato un uomo di Nimis

A Nimis scoperto un ex forestale che si spacciava per comandante usando copricapi con fregi ufficiali. Indagini di CFR, GDF e Carabinieri.

22 settembre 2025 11:07
Si spacciava per comandante della Forestale, indagato un uomo di Nimis -
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Detenere illecitamente attrezzature e capi d’abbigliamento comprensivi di fregi di riconoscimento appartenenti al Corpo forestale regionale per esclusivi interessi e vantaggi personali. Un’abitudine niente affatto rara che, anzi, si è accentuata negli anni. Due casi, che poi si è scoperto essere analoghi, hanno catturato l’attenzione del personale del Corpo forestale regionale (CFR) della Stazione di Attimis e della Guardia di Finanza della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Udine. Svolte le necessarie indagini e perquisizioni su incarico della dottoressa Laura Collini, Sostituto Procuratore della Repubblica, è stato accertato il reato rubricato “Possesso di segni distintivi contraffatti”: con questa norma si punta a reprimere l'usurpazione di autorità e il tentativo di ingannare i cittadini spacciandosi per appartenenti alle forze dell'ordine o ad altri corpi che utilizzano segni distintivi specifici. L’indagato è un uomo residente a Nimis, che ora rischia la condanna alla reclusione da 2 a 5 anni.

IL RITROVAMENTO - Tutto nasce ad agosto 2023, quando tre minorenni provenienti da Veneto e Lombardia in vacanza in Friuli Venezia Giulia, passeggiando lungo il sentiero denominato “degli innamorati” sulla scarpata lungo la strada che conduce a Montemaggiore di Taipana, trovano un capriolo morto. In quel momento sopraggiunge un’autovettura: la persona a volante si qualifica come “capo della forestale”, esibisce un cappello con uno stemma e carica nel bagagliaio l’animale, dicendo che doveva essere prelevato per essere sottoposto ad analisi di laboratorio. I giovani, insospettiti da questo atteggiamento e riscontrando che l’animale aveva visibili sanguinamenti agli organi interni, allertano le guardie forestali della Stazione di Attimis fornendo elementi sull’uomo e sul veicolo. Viene quindi informata l’Autorità giudiziaria, chiamata a intervenire per esercizio della caccia in periodo di divieto generale e per falsa identità dichiarata dalla persona qualificatasi come “forestale”. Le indagini portano all’emissione di un decreto di perquisizione nei confronti del sospettato - al fine di rinvenire segni distintivi, contrassegni o documenti di identificazione “in uso ai Corpi di polizia” -, ma la procedura viene sospesa. Gli accertamenti del personale forestale, della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza della Procura di Udine e del Comando Stazione Carabinieri di San Martino Siccomario, non confermano con assoluta certezza l’identificazione della persona indagata ed è quindi necessario attendere nuovi sviluppi.

TAGLIO DEL LEGNAME - Si arriva così all’agosto del 2024. Un cittadino di Nimis si rivolge alla Stazione forestale di Attimis per denunciare un episodio accadutogli in località Cornappo, una mattina mentre stava sgomberando la strada da alcune piante schiantate a seguito di un temporale. Stava tagliando ed accatastando la legna, quando un uomo diretto a Taipana a bordo della sua auto si ferma accusandolo di asportare abusivamente del legname. Di fronte alla richiesta di identificarsi, la persona – di una certa età - gli suggerisce di osservare il cruscotto, dove erano appoggiati due copricapi con lo stemma di un’aquila di color oro, e replica di essere “il Comandante della Guardia forestale”. L’uomo, colpito dall’atteggiamento autoritario dell’anziano, cerca informazioni su di lui, ma senza risultati, e riferisce ai forestali. Svolte le dovute verifiche, trattandosi di reati perseguibili d’ufficio, questi notiziano alla Procura.

LA PERQUISIZIONE DECISIVA - La perquisizione a casa dell’anziano disposta dal magistrato rivela ciò che i forestali sospettavano: l’uomo, una volta in pensione, non aveva restituito parte dell’equipaggiamento assegnato al personale del Corpo forestale regionale, violando quanto previsto dal “Regolamento per lo svolgimento del servizio armato e la dotazione del vestiario e dell’equipaggiamento del personale del Corpo forestale regionale”. Aveva conservato, dagli anni passati in servizio nella Direzione centrale Risorse agroalimentari, forestali e ittiche, due copricapi di rappresentanza, di cui uno recante i fregi d’aquila con soggoli e galloncini del grado di maresciallo forestale superiore.

L’Autorità Giudiziaria pur ritenendo sussistenti i reati ipotizzati ha deciso di non procedere per particolare tenuità del fatto concordando con l’attività svolta dalla P.G. operante.

Dal Comando del Corpo forestale regionale si ricorda che casi come questi, oltre alle conseguenze derivanti dalle violazioni commesse, danneggiano i cittadini e ledono significativamente l’immagine del CFR che – nello sforzo di rappresentare sempre di più un punto di riferimento per la comunità - sta lavorando alla riorganizzazione delle funzioni della propria struttura con l’obiettivo di dare una migliore e più efficiente riposta alla collettività, mostrandosi al passo con i tempi nella risoluzione delle numerose problematiche cui è tenuta a far fronte.

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