Omicidio di Gemona, pianificato da tempo: Alessandro non doveva partire per la Colombia
Omicidio di Gemona, premeditato per impedire il viaggio in Colombia. La compagna di Alessandro avrebbe detto alla madre del giovane: "dobbiamo ucciderlo prima".


GEMONA DEL FRIULI (UDINE) - Un omicidio premeditato, pianificato nei minimi dettagli, quello che ha sconvolto la tranquilla cittadina di Gemona del Friuli e che ha tolto la vita al 35enne Alessandro Venier.
L'efferato gesto è stato compiuto poche ore prima della partenza della vittima e della sua famiglia per la Colombia.
Le protagoniste di questa tragedia familiare sono Mailyn Castro Monsalvo e Lorena, rispettivamente compagna e madre di Alessandro Venier.
Secondo le indagini, le due donne avrebbero messo in atto un piano con precisione meticolosa, portando a termine il crimine con una violenza inaudita. La ricostruzione degli inquirenti suggerisce che, dopo aver narcotizzato e strangolato Alessandro, le due donne ne avrebbero smembrato il corpo in tre pezzi utilizzando un utensile per tagliare la legna e lo avrebbero poi nascosto in un bidone dell’autorimessa, coperto di calce acquistata appositamente.
La pianificazione dell’omicidio
Secondo l’accusa, l’assassinio di Alessandro sarebbe stato pianificato nei minimi dettagli dalle due donne. La decisione di mettere fine alla vita del giovane uomo sarebbe stata presa con l’intento di evitare che Mailyn, sua compagna, fosse costretta a trasferirsi in Colombia, paese che l’avrebbe isolata da ogni possibile aiuto.
Mailyn, infatti, sarebbe stata vittima di anni di violenze domestiche, una situazione che, secondo la sua versione, avrebbe reso il trasferimento all’estero una condanna a morte. Il timore di essere separata da qualsiasi possibilità di supporto, compreso quello della sua famiglia, avrebbe quindi spinto la donna a compiere un gesto estremo.
Un delitto con un fine ben preciso: impedire il trasferimento in Colombia
Il movente dell’omicidio sembra essere legato alle violenze domestiche subite da Mailyn e al timore di quest'ultima all'idea di trasferirsi in Colombia con Alessandro, allontanandosi da qualsiasi forma di supporto sociale o familiare.
La partenza della coppia per la Colombia era prevista per il 26 luglio. Secondo la testimonianza di Lorena, la madre di Alessandro, la nuora avrebbe dichiarato: “Dobbiamo ucciderlo prima”.
L’arresto della compagna e della madre
Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto di Lorena Venier, disponendo la custodia cautelare in carcere. Per quanto riguarda Mailyn Castro Monsalvo, la sua difesa ha ottenuto una collocazione presso l’ICAM, una struttura penitenziaria a custodia attenuata per madri detenute, situata all’interno del carcere femminile di Venezia, a causa delle sue delicate condizioni psicofisiche.
La loro figlia di soli sei mesi, nel frattempo, è stata affidata ai Servizi Sociali che hanno già ricevuto moltissime richieste di adozione.