Udine e Tolmezzo, al via la Pet Therapy nelle carceri: cani come strumento per il benessere dei detenuti

UDINE – Dal 22 ottobre prenderà il via un nuovo progetto di Pet Therapy nelle carceri di Udine e Tolmezzo, promosso dal Dipartimento di Salute Mentale (DDSM) dell’ASUFC, in collaborazione con la cooperativa sociale Venchiarutti & Giove. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di favorire il benessere psicologico dei detenuti attraverso attività educative e relazionali con i cani.

Benessere e prevenzione nelle strutture penitenziarie

Dal 2015, in Friuli Venezia Giulia, le Aziende Sanitarie sono chiamate a garantire la continuità delle cure sanitarie anche alle persone ristrette negli istituti penitenziari. In questo contesto, il DDSM di Udine promuove percorsi di salute mentale innovativi e non esclusivamente farmacologici, per ridurre la sintomatologia ansiosa e depressiva spesso legata alla solitudine e ai tempi vuoti della detenzione.

L’intervento con gli animali

Le attività, curate da operatori specializzati, prevedono l’interazione diretta con i cani da Pet Therapy, creando un contesto educativo in cui i partecipanti potranno sviluppare empatia, comunicazione e autostima.
L’interazione con l’animale, spiegano gli operatori sanitari, consente di rinforzare la fiducia in sé, stimolare le relazioni e migliorare la convivenza all’interno dell’istituto penitenziario.

Un approccio alternativo alla cura

Il progetto punta a integrare la salute mentale con strumenti socio-educativi, offrendo ai detenuti un’occasione per riscoprire competenze relazionali e ridurre il disagio psicologico.
L’obiettivo finale è migliorare la qualità della vita nelle carceri e promuovere una visione della cura più umana e partecipativa, in cui la Pet Therapy diventi parte di un percorso di crescita e cambiamento personale.