A Udine il Premio Friuli Storia 2025 a Irina Scherbakova, cofondatrice di Memorial e Premio Nobel per la Pace
Irina Scherbakova, cofondatrice di Memorial e Premio Nobel per la Pace, riceve a Udine il Premio Friuli Storia 2025 per “Le mani di mio padre”.
UDINE – Sarà Irina Scherbakova, storica, germanista e co-fondatrice dell’associazione russa Memorial (Premio Nobel per la Pace 2022), la protagonista della cerimonia di consegna del Premio Friuli Storia 2025, in programma sabato 25 ottobre alle ore 17.30 presso l’Auditorium delle Grazie.
La studiosa è stata premiata per il volume “Le mani di mio padre. Una storia di famiglia russa” (Mimesis, 2024), un’opera che intreccia memoria personale e storia collettiva, conquistando la giuria di 360 lettori, la più numerosa in Italia per un premio di saggistica, nucleo fondante del neo-costituito Circolo della Storia.
Una lectio per raccontare un secolo di storia russa
Durante la cerimonia, Irina Scherbakova terrà una lectio dal titolo “La mia vita attraverso l’Unione Sovietica”, offrendo una riflessione sulle trasformazioni storiche, sociali e culturali del suo Paese attraverso la lente della memoria familiare.
Accanto alla vincitrice, saranno presenti anche Carlo Fumian e Gustavo Corni, autori degli altri due volumi finalisti: “Pane quotidiano. L’invisibile mercato mondiale del grano tra XIX e XX secolo” (Donzelli, 2024) e “L’Italia occupata 1917-1918. Friuli e Veneto orientale da Caporetto a Vittorio Veneto” (Gaspari, 2024).
L’incontro sarà introdotto da Tommaso Piffer, presidente della Giuria scientifica, e da Ernesto Galli della Loggia, presidente dell’Associazione Friuli Storia.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Tutte le informazioni sono consultabili su friulistoria.it e circolodellastoria.it.
“Le mani di mio padre”: la memoria di una famiglia dentro la storia
Nel libro premiato, Irina Scherbakova intreccia le vicende della Russia del Novecento con la storia della propria famiglia, a partire dai ricordi della bisnonna Etlja Jakubson. Il racconto attraversa un secolo segnato da rivoluzione bolscevica, repressioni staliniane e guerre dell’era putiniana, mantenendo sempre un tono intimo e universale.
Al centro del racconto vi è la famiglia Scherbakov, una famiglia ebrea di origini ucraine che tra il 1924 e il 1945 visse all’interno del celebre Hotel Lux di Mosca, residenza del Comintern, dove soggiornavano i leader dei partiti comunisti di tutto il mondo.
Le fotografie storiche che accompagnano il volume rivelano volti, gesti e storie di generazioni diverse, tra cui quelle del padre dell’autrice, le cui mani – segnate dalle ferite della guerra – diventano simbolo del destino collettivo di un popolo, ma anche della rimozione del dolore nella società sovietica del dopoguerra.
Una vita dedicata alla memoria e ai diritti umani
Nata a Mosca nel 1949, Irina Scherbakova vive oggi a Berlino. Laureata in Germanistica, ha insegnato Oral History all’università, traducendo in russo autori come Franz Kafka, Heinrich Böll e Christa Wolf.
Dalla fine degli anni Settanta ha condotto interviste con i sopravvissuti ai gulag e, dagli anni Novanta, ricerche negli archivi del KGB a Mosca. È tra le fondatrici di Memorial, associazione per i diritti umani e lo studio delle repressioni sovietiche, insignita nel 2022 del Premio Nobel per la Pace.
Il Premio Friuli Storia
Il Premio nazionale di Storia contemporanea Friuli Storia è l’unico in Italia dedicato alla saggistica storica con giuria popolare di lettori. Ogni anno, i lettori scelgono il vincitore tra una terzina di finalisti indicata da una giuria scientifica composta da Elena Aga Rossi, Roberto Chiarini, Ernesto Galli della Loggia, Ilaria Pavan, Paolo Pezzino, Tommaso Piffer, Silvio Pons, Andrea Possieri e Andrea Zannini.
Giunto alla sua dodicesima edizione, il premio è realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, di Banca di Udine BCC, del Comune di Udine e di Poste Italiane Spa.
Con la premiazione di Irina Scherbakova, il Friuli Storia conferma la propria missione di diffondere la cultura storica contemporanea e di premiare le opere capaci di unire rigore scientifico e valore civile, portando a Udine una delle voci più autorevoli della memoria europea.