UDINE – Pulsa di vita silente, il microcosmo di Francesco Finotto: una sequenza immaginifica delle nuove identità urbane a nordest, un racconto per immagini del sistema metropolitano dove convivono residenza e lavoro, ambiente e loisir. Una miriade di fabbriche grandi e piccole che ha rafforzato la dorsale delle infrastrutture e dei servizi e che si estende lungo le arterie fra Padova Treviso e Venezia, più a est fino alla fascia pedemontana di Conegliano, Pordenone e Udine, a ovest lungo quella di Vicenza, e fino all’area metropolitana di Verona. “Notte a Nordest. Le fabbriche in scena”, opera dell’urbanista Francesco Finotto pubblicata nell’autunno 2023 per Antiga Edizioni è molto più di un fotolibro: è una proiezione notturna e mozzafiato del caleidoscopico nordest, e ci proietta in un panorama dove, da un momento all’altro, possiamo immaginare che si materializzino Gotham o gli eroi della Marvel Comics. Proprio a Francesco Finotto, che oggi vive a San Donà di Piave dove è impegnato nella progettazione del territorio e dello sviluppo urbano, va il Premio Hemingway Fotografia 2024 nella categoria fotolibro. “La sua – recitano le motivazioni – è una lettura della periferia industriale/artigianale a tutto tondo, e offre la possibilità di misurarsi su uno dei contesti architettonici che maggiormente ha caratterizzato il nord-est negli ultimi decenni”. Francesco Finotto sarà il protagonista inaugurale delle Giornate del Premio Hemingway 2024 e dialogherà in apertura di cartellone, giovedì 27 giugno alle 20.00 al Centro Congressi Kursaal, con lo storico della fotografia e componente di Giuria Italo Zannier. Riceverà il Premio sabato 29 giugno, alle 19.45 al Cinecity di Lignano Sabbiadoro, nel corso della Cerimonia di Premiazione condotta dalla giornalista Giulia Presutti, insieme agli altri vincitori: Benjamin Labatut per la Letteratura, Irina Scherbakova nella sezione “Testimone del nostro Tempo”, Vittorino Andreoli ne “L’avventura del Pensiero” e Vincenzo Schettini nella categoria speciale “Lignano per il Futuro”. La 40^ edizione del Premio Hemingway è promossa dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso la consolidata collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge.it. Info e programma: premiohemingway.it
Da sempre lo strumento fotografia è servito a Francesco Finottto come elemento di indagine e studio sulla città e la periferia urbana. «Notte a nord-est. Le fabbriche in scena” è diventato anche una mostra, esposta nei mesi scorsi a Portogruaro e San Donà di Piave. Francesco Finotto, classe 1955, laureato in Urbanistica, ha svolto attività di ricerca presso il Dipartimento di Urbanistica dell’I.U.A.V., e insegnato alle università di Genova e Padova. Accompagna l’attività di ricerca storica e di progettazione urbanistica che svolge prevalentemente nel territorio del Nordest con l’indagine fotografica dei luoghi. È presidente dell’associazione Culturaincorso che da alcuni anni organizza il ciclo di mostre fotografiche OFF#. Ha pubblicato libri di storia delle teorie urbanistiche, tra i quali La città chiusa. Storia delle teorie urbanistiche dal medioevo al settecento, Marsilio, Venezia 1992 e La città aperta. Storia delle teorie urbanistiche moderne, Marsilio, e libri di fotografia tra cui Viaggio in BONIFICA, (a cura di), Antiga Edizioni, e Notte a Nordest. Le fabbriche in scena, Antiga Edizioni. Ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni.
«In Italia – spiega Francesco Finotto – le Tre Venezie sono diventate Nordest grazie alle fabbriche. Sono le fabbriche, quelle della piccola e media industria, dislocate capillarmente nel territorio che hanno consentito in poco tempo la trasformazione di una società prevalentemente rurale votata all’emigrazione in una industriale, determinando per alcuni decenni una significativa crescita economica e demografica, cambiando radicalmente il modo di vivere, di abitare e di consumare dei suoi abitanti e trasformando definitivamente il territorio. Stiamo parlando delle fabbriche diffuse soprattutto nell’ultimo terzo del Novecento, piccole e medie industrie, spesso insediate in zone artigianali o industriali, ma tante volte localizzate in zona agricola, al cui interno avvengono lavorazioni talvolta straordinarie, che hanno sperimentato forme di aggregazione innovative (il distretto, la rete d’impresa). Il Nordest è la regione che esprime questo agglomerato di siti produttivi, che nella mappa dell’inquinamento luminoso contraddistingue la parte orientale della più ampia fascia luminosa che dal fiume Ticino arriva fino all’Isonzo».
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