Il Friuli piange la morte di Monsignor Diego Causero: si è spento a 85 anni a Udine
Un emissario della fede: il lungo percorso internazionale di Monsignor Diego Causero
UDINE — La comunità friulana saluta con profonda commozione Monsignor Diego Causero, figura di grande rilievo nella diplomazia ecclesiastica internazionale, scomparso a 85 anni mentre era ricoverato all’ospedale di Udine.
La notizia della sua morte, avvenuta ieri 14 novembre, ha scosso l’intero territorio, che lo ha sempre considerato un punto di riferimento per dedizione, equilibrio e instancabile impegno al servizio della Chiesa.
Radici friulane ma cittadino del mondo
Nato a Moimacco, in provincia di Udine, nel 1940, Causero crebbe in un ambiente profondamente legato alla fede e fin da giovanissimo scelse il percorso sacerdotale. Entrato nel Seminario di Udine, proseguì poi gli studi alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, dove affinò una preparazione teologica solida e rigorosa.
Fu ordinato sacerdote nel 1963 dal Vescovo Giuseppe Zaffonato, un momento decisivo che segnò l’inizio di una missione che lo avrebbe portato in ogni parte del mondo.
Specializzatosi in Liturgia e divenuto dottore in teologia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, mantenne comunque un forte legame pastorale, prestando servizio nella parrocchia di Pasian di Prato ogni volta che gli impegni lo consentivano.
L’ingresso nella diplomazia e la chiamata della Santa Sede
Nel 1969 intraprese il percorso nella Pontificia Accademia Ecclesiastica, l’istituzione che forma i rappresentanti diplomatici del Vaticano.
Dal 1973 iniziò una lunga e brillante carriera nei servizi internazionali della Santa Sede, operando in contesti complessi come Nigeria, Spagna, Siria, Australia e Albania e collaborando anche con le Nazioni Unite.
Il 6 gennaio 1993 ricevette la consacrazione episcopale da Papa Giovanni Paolo II, che gli affidò la sede titolare di Meta e lo nominò Nunzio apostolico. Da quel momento iniziò un’intensa attività diplomatica in Africa, tra Ciad, Repubblica Centrafricana e Repubblica Democratica del Congo, dove si trovò a operare in periodi segnati da instabilità politica e tensioni civili.
Nel 1999 fu nominato Nunzio apostolico in Siria, incarico che mantenne negli anni segnati dall’11 settembre e dall’avvento del regime di Bashar al-Assad. La sua azione diplomatica fu fondamentale nella costruzione del viaggio storico di Giovanni Paolo II in Siria nel 2001, un evento simbolico che vide il Pontefice entrare nella Grande Moschea degli Omayyadi di Damasco, un gesto di dialogo interreligioso di enorme valore.
Nel 2004 Causero fu trasferito nella Repubblica Ceca, dove rimase sette anni, prima di essere destinato alla nunziatura in Svizzera e Liechtenstein, incarico che ricoprì fino al 2015, quando concluse la sua attività diplomatica al raggiungimento dei limiti d’età.
Il ritorno a casa e il legame con la comunità friulana
Conclusa la carriera internazionale, Causero rientrò a Moimacco, scegliendo di vivere in discrezione ma continuando a partecipare attivamente alla vita ecclesiale locale. Per anni fu presenza costante nelle celebrazioni della Collaborazione pastorale di Cividale, amministrando sacramenti e mantenendo un rapporto affettuoso con i fedeli.
Nel 2020 ricevette il Premio Nadal Furlan, riconoscimento dal forte valore simbolico che sottolineava il suo contributo nel rappresentare il Friuli nel mondo, unendo identità locale e sguardo globale.
Negli ultimi tempi, pur segnati da difficoltà fisiche, non ha mai interrotto il legame con la sua gente, partecipando quando possibile a celebrazioni e incontri comunitari.