Giustizia per l'eccidio della Valle del But, fu crimine di guerra: risarcimenti ai familiari

Il Tribunale di Trieste ha stabilito il risarcimento agli eredi delle 52 persone uccise per importo complessivo di 2,8 milioni di euro

12 dicembre 2025 17:54
Giustizia per l'eccidio della Valle del But, fu crimine di guerra: risarcimenti ai familiari -
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PALUZZA (UD) - TRIESTE – Dopo più di ottant’anni, arriva una sentenza storica per i familiari delle vittime dell’eccidio della Valle del But, uno degli episodi più tragici e violenti della Seconda Guerra Mondiale in Italia.

Il Tribunale di Trieste ha infatti riconosciuto il diritto a un risarcimento per gli eredi di 14 delle 52 persone uccise il 21 luglio 1944, con un importo complessivo di 2,8 milioni di euro.

Riconosciuto il crimine di guerra

La sentenza riconosce che gli eventi della Valle del But costituiscono crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Una volta che la decisione diventerà definitiva, i familiari potranno inoltrare la richiesta di accesso al Fondo Ristori del Ministero dell’Economia e delle Finanze, istituito dal Governo Draghi nel 2022.

I fatti storici

La mattina del 21 luglio 1944, le alture di Paluzza furono teatro di una strage: 23 uomini travestiti da partigiani garibaldini uccisero 15 persone, tra cui una giovane incinta e un ragazzino di appena 13 anni. Nelle ore successive, lungo la strada verso Paluzza, furono brutalmente violentate e assassinate altre due donne.

Il giorno seguente, soldati delle SS, con l’appoggio di mercenari italiani, condussero un rastrellamento violento nei comuni vicini, causando altre 34 vittime.

In totale, la comunità locale perse 52 persone.

Il riconoscimento del Tribunale di Trieste rappresenta ora un passo importante verso la giustizia e la memoria delle vittime, anche se molti famigliari delle vittime stanno affrontando lungaggini burocratiche che si scontrano con i limiti temporali stretti previsti per le richieste di risarcimento.

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