Sabato 29 aprile, l’alta Val Torre è stata teatro di una tragedia aerea che ha visto la morte del pilota delle Frecce Tricolori, il Capitano Alessio Ghersi, e di un parente, entrambi a bordo di un ultraleggero. L’incidente è stato segnalato da tre residenti che hanno visto il velivolo prendere fuoco e precipitare al suolo, scatenando l’immediato intervento dei soccorsi.
I soccorritori
Sul posto, sono intervenuti i vigili del fuoco di Gemona, i volontari del Soccorso Alpino delle stazioni di Udine e Gemona, la Guardia di Finanza di Tarvisio, i carabinieri di Pradielis, l’elisoccorso regionale e l’elicottero dei vigili del fuoco proveniente da Venezia. Nonostante l’immediato intervento, i soccorritori hanno potuto solo constatare il decesso dei due occupanti rimasti all’interno del velivolo bruciato.
L’incidente
L’ultraleggero, un Pioneer 300 marche I-8548, era decollato dall’aviosuperficie di Campoformido poco prima delle 18.30. Ancora non è stato chiarito come sia avvenuto l’incidente e perché il velivolo abbia perso quota prima di schiantarsi al suolo e prendere fuoco. La dinamica dell’incidente dovrà essere ricostruita attraverso gli accertamenti necessari.
Le indagini
A seguito dell’incidente, l’Autorità investigativa per la sicurezza dell’aviazione civile dello Stato italiano ha disposto l’apertura di un’inchiesta di sicurezza e l’invio di un investigatore nel luogo in cui si è verificato l’incidente.
Il Capitano Alessio Ghersi
Il Capitano Alessio Ghersi, 34 anni, era un pilota delle Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana. Ghersi aveva una grande esperienza di volo, avendo partecipato a numerosi eventi aerei in Italia e all’estero. La sua scomparsa ha provocato grande commozione e cordoglio in tutto il paese.
Vuoto incolmabile
L’incidente aereo avvenuto sabato 29 aprile ha sconvolto l’intero paese. La morte del Capitano Ghersi e del suo parente ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità aeronautica italiana. Le indagini sulle cause dell’incidente sono ancora in corso, ma la tragedia ha messo in evidenza la pericolosità della professione di pilota, che richiede costante attenzione e preparazione. La memoria del Capitano Alessio Ghersi rimarrà sempre viva nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato.
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