Sappada. Nella notte a cavallo tra 9 e 10 giugno tra le 23.30 circa e le 3.50 del mattino la stazione di Sappada del Soccorso Alpino e i Vigili del Fuoco di Santo Stefano di Cadore hanno portato a termine con successo un complesso intervento di soccorso sulla cima del Monte Peralba a favore di un escursionista di Roma di diciannove anni.
L’allarme è arrivato tramite i Vigili del Fuoco di Santo Stefano di Cadore i quali sono stati attivati tramite Suem di Pieve di Cadore dal giovane che aveva lanciato l’allarme a notte inoltrata. Il giovane era salito tardi lungo la via ferrata Sartor che risale il fianco orientale del monte e si era bloccato fuori sentiero circa trecento metri sotto la cima scendendo verso la parete ovest.
Seguendo la traccia del proprio GPS – che, occorre dirlo, può non essere precisa soprattutto in tratti dove il sentiero non è così evidente come sulla cupola detritica e rocciosa del Peralba – è infatti finito fuori traccia in un tratto molto ripido ed esposto dopo essere ruzzolato, fortunatamente senza danni, per alcuni metri.
A quota 2400 circa si era dunque fermato a chiedere aiuto. I Vigili del Fuoco di Santo Stefano si sono portati dalle Sorgenti del Piave fino all’inizio del tratto ripido che risale la parete Ovest del Monte Peralba e qui sono stati raggiunti da due squadre di soccorritori della stazione di Sappada del Soccorso Alpino.
I soccorritori della stazione di Sappada hanno risalito a piedi nella notte la parete Ovest dividendosi in due squadre da quattro persone con le coordinate ricevute ma senza sapere con precisione e certezza dove si trovasse l’escursionista. Grazie ad un Vigile del Fuoco che si era portato in Val Visdende e che vedeva la torcia frontale del giovane si è nel frattempo avuta la certezza che i soccorritori si stavano dirigendo nella direzione giusta risalendo la Ovest del Peralba. Il giovane è stato raggiunto alle ore 1.50 dai soccorritori, che si sono calati con la corda per sessanta metri fino al punto in cui si trovava e di qui lo hanno assicurato e recuperato su con la stessa corda riportandolo sul sentiero.
Una volta sul sentiero è iniziata la discesa lungo la parte Ovest, notoriamente molto ripida ed esposta. Il giovane è stato naturalmente legato alla corda anche lungo questo tratto. IL suo zaino è stato preso dai soccorritori: uno zaino molto pesante che conteneva il necessario per stare fuori tra le montagne per cinque giorni. Tutto si è concluso per il meglio con il rientro poco prima delle quattro del mattino alla base della parete di tutti i soccorritori e del disperso.
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