FVG – Con l’arrivo della bella stagione e il aumento delle temperature, si apre la stagione delle zecche, piccoli parassiti che possono trasmettere malattie virali come l’Encefalite da Zecca (TBE), una patologia infettiva che colpisce il sistema nervoso centrale. Negli ultimi anni si è registrato un incremento dei casi di TBE, legato a diversi fattori, con 50 casi confermati in Italia nel 2024, soprattutto nelle regioni del Nord-Est, in particolare nel Triveneto.
cos’è l’encefalite da zecca e perché è importante conoscerla
La TBE è una malattia virale che può manifestarsi dopo il morso di una zecca infetta. Circa il 30% delle persone infettate sviluppa sintomi influenzali, con febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e articolari; in alcuni casi possono presentarsi disturbi neurologici gravi come encefalite e paralisi, con un tasso di mortalità intorno all’1%. In Italia nel 2024 sono stati segnalati 50 casi neuro-invasivi, soprattutto tra maggio e settembre, quando le zecche sono più attive grazie al caldo e all’umidità.
zone a rischio e dati epidemiologici
Il rischio di contrarre la TBE è maggiore nelle aree boschive e di montagna, soprattutto in Friuli Venezia Giulia, province autonome di Trento e Bolzano e Veneto, con la provincia di Belluno tra le più colpite. Sebbene l’Italia sia considerata a basso rischio complessivo, l’incidenza è in aumento dagli anni 2000, favorita dalla proliferazione delle zecche, dall’aumento delle attività all’aperto e dalle migliori capacità diagnostiche.
come prevenire l’infezione
Non esiste una terapia antivirale specifica per la TBE, perciò è essenziale adottare misure preventive:
- Indossare abiti protettivi (maniche e pantaloni lunghi, stivali) durante le escursioni in zone a rischio.
- Utilizzare repellenti insetticidi efficaci sulle zone esposte.
- Controllare attentamente il proprio corpo e quello degli animali domestici dopo attività all’aperto ed eliminare le zecche con pinzette sottili.
- Evitare il consumo di latte e prodotti lattiero-caseari non pastorizzati in aree endemiche.
La vaccinazione è considerata il metodo più efficace per prevenire l’encefalite da zecca, soprattutto per chi vive o lavora nelle zone a rischio o per i turisti che visitano tali territori.
impegno per la prevenzione e sensibilizzazione
Barbara Capaccetti, Direttore Medico di Pfizer Italia, sottolinea l’importanza della prevenzione e della diffusione di informazioni corrette per proteggere la salute pubblica: «Conoscere il rischio aiuta a scegliere in modo consapevole. La vaccinazione contro la TBE è raccomandata dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale per gruppi a rischio, tra cui lavoratori in aree boschive e residenti in zone endemiche».
attenzione particolare ai bambini
Il rischio di contrarre la TBE è spesso sottovalutato nei bambini, che possono presentare sintomi aspecifici e un decorso più lieve, rendendo la diagnosi difficile senza test sierologici mirati.
Rimani sempre aggiornato in tempo reale, iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram. Per segnalazioni 327 94 39 574