Silenziosa e senza emissioni: a Trieste arriva la prima vedetta ibrida della Guardia di Finanza
A Trieste arriva la vedetta ibrida “V.A.I. 323” della Guardia di Finanza, un mezzo innovativo e sostenibile per sicurezza e ambiente.


TRIESTE – Questa mattina presso gli ormeggi del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza è arrivata la nuova vedetta “V.A.I. 323”, la prima unità a propulsione ibrida destinata al reparto giuliano. Si tratta di un mezzo innovativo che unisce efficienza operativa e attenzione all’ambiente, segnando un passo importante nel rinnovamento della flotta.
Una vedetta a zero emissioni
Grazie al sistema ibrido, la “V.A.I. 323” può navigare per diverse ore in modalità totalmente elettrica, senza emissioni e con un notevole abbattimento del rumore. Questa caratteristica assume un valore particolare nel contesto triestino, dove la presenza dell’Area Marina Protetta di Miramare richiede strumenti sostenibili per le attività di vigilanza.
Caratteristiche tecniche e impiego
Le dimensioni contenute e la conformazione della carena rendono l’imbarcazione perfetta per operare in porti, canali e zone lagunari. La navigazione riduce al minimo il moto ondoso, limitando così l’impatto sugli ecosistemi marini. La vedetta rappresenta quindi un mezzo polivalente: oltre alla tutela della sicurezza economico-finanziaria e al ruolo di polizia del mare, contribuisce anche alla protezione ambientale.
Un progetto di innovazione
Realizzata dal cantiere Effebi di Viareggio sotto la supervisione del Registro Italiano Navale, la “V.A.I. 323” si inserisce nel programma di modernizzazione della flotta delle Fiamme Gialle. Il nuovo mezzo rafforzerà le capacità operative del reparto aeronavale di Trieste, che oltre alla sicurezza in mare è chiamato a garantire la salvaguardia del litorale e delle aree di pregio naturalistico.
Impegno verso sostenibilità e sicurezza
Con questa consegna, la Guardia di Finanza conferma la propria attenzione all’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate, in grado di rispondere alle esigenze operative senza trascurare la tutela dell’ambiente. Un segnale concreto che unisce la sicurezza del territorio alla protezione del patrimonio naturale del litorale giuliano