Truffe online e riciclaggio, imponente operazione in Friuli: 6 persone in carcere e 4 immobili sequestrati
Sette arresti e trenta perquisizioni in Friuli: smascherata rete di truffe online e riciclaggio con immobili e auto di lusso.
UDINE – Maxi operazione all’alba di ieri, martedì 8 aprile, in provincia di Udine, dove sette persone sono state raggiunte da misure cautelari per un presunto sistema criminale articolato tra truffe, riciclaggio e reati contro il patrimonio. L'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine, ha coinvolto Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Sette misure cautelari e trenta perquisizioni in provincia
Nelle prime ore di martedì 8 aprile, la Squadra Mobile, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a sette provvedimenti cautelari: sei persone sono finite in carcere, una è stata sottoposta al divieto di dimora in Friuli Venezia Giulia. Effettuate anche trenta perquisizioni in vari luoghi legati agli indagati.
Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Udine, che ha disposto anche il sequestro preventivo di quattro immobili, uno dei quali considerato profitto del presunto riciclaggio, gli altri come misura per evitare la reiterazione dei reati.
Truffe online e riciclaggio attraverso immobili e auto di lusso
Secondo le prime ricostruzioni investigative, i sospettati avrebbero messo in piedi un sistema basato su truffe online, pubblicando falsi annunci di vendita di beni di lusso come orologi e automobili. Le vittime, convinte dell'affare, consegnavano somme in contanti, ma la merce non veniva mai recapitata.
Il denaro ottenuto veniva poi riciclato mediante l’acquisto di immobili e vetture di pregio, con il coinvolgimento anche di una ditta individuale e una società attive nel settore dello smaltimento dei materiali ferrosi.
Sovraffatturazioni e flussi finanziari falsati
Il gruppo, per giustificare i flussi finanziari elevati e lo stile di vita agiato, avrebbe creato una rete commerciale fittizia attraverso sovraffatturazioni: la società riconducibile agli indagati vendeva beni a imprese della provincia, che a loro volta li cedevano con sovrapprezzi a realtà piemontesi.
Tali operazioni avrebbero avuto il solo scopo di coprire l’origine illecita del denaro, senza veri scambi di merci.
Venti persone indagate complessivamente
Le indagini, partite nell'ottobre 2023, hanno permesso di delineare un vincolo associativo tra venti soggetti attivi nel territorio friulano. Oltre alle truffe e al riciclaggio, sono emersi elementi anche per furti e rapine. L’intera operazione ha richiesto mesi di lavoro congiunto tra le forze dell’ordine, culminando con l’intervento di oggi.