Italia-Israele a Udine: anche il Fogolâr Civic contro la partita

Il Fogolâr Civic si unisce al sindaco De Toni chiedendo il rinvio della partita Italia-Israele a Udine del 14 ottobre.

02 settembre 2025 09:39
Italia-Israele a Udine: anche il Fogolâr Civic contro la partita -
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UDINE – Continua a crescere il fronte delle posizioni critiche verso l’amichevole di calcio Italia–Israele, in programma il prossimo 14 ottobre allo stadio Friuli – Dacia Arena. Dopo le recenti prese di posizione del sindaco Alberto Felice De Toni, a sostegno di un rinvio per motivi di opportunità morale e di ordine pubblico, arriva ora anche quella del movimento culturale civico Fogolâr Civic, guidato dal professor Alberto Travain. Il gruppo ha manifestato apertamente la propria adesione all’appello del primo cittadino, sottolineando l’importanza di dare voce al dissenso contro quella che viene definita una “barbarie di Stato”.
Un tema che si inserisce in un contesto delicato, in cui la tensione internazionale e il richiamo a valori civili e culturali alimentano il dibattito. Anche nel capoluogo friulano, già colpito dal dibattito sullo striscione dedicato a Giulio Regeni, si respira una forte richiesta di prese di posizione nette e coraggiose da parte delle istituzioni e della cittadinanza. Leggi qui l’approfondimento sul tema della partita Italia-Israele a Udine.

Il documento del fogolâr civic

Nella lettera inviata il 2 settembre 2025 al sindaco De Toni, il prof. Travain ha ribadito il sostegno del movimento alla proposta di rinviare la gara, definita “inopportuna moralmente” e potenzialmente rischiosa anche sotto il profilo dell’ordine pubblico. Il Fogolâr Civic non esclude inoltre la possibilità che possano esserci manifestazioni di dissenso legale da parte delle tifoserie e della cittadinanza, sottolineando la legittimità di proteste civili e culturali nei confronti di scelte geopolitiche considerate lesive dei diritti umani.

Richiami storici e valori civici

Il movimento richiama la storia antica di Aquileia, che “duemila anni fa ospitò anche Erode, autore della Strage degli Innocenti”, per ribadire la volontà di non accettare “nuovi Erode” nei nostri giorni. Travain invita il sindaco a ripristinare lo striscione per la verità su Giulio Regeni e ad esporne uno nuovo, di condanna contro l’aggressione israeliana a Gaza. L’appello si traduce in un invito concreto a trasformare l’evento sportivo in un’occasione di testimonianza civile.

Un dibattito sempre più acceso

La presa di posizione del Fogolâr Civic si aggiunge a quelle già espresse da altri rappresentanti politici e culturali, e conferma come il match di ottobre stia assumendo una dimensione ben più ampia del semplice evento sportivo. In Friuli il tema sta suscitando reazioni forti, con una parte della cittadinanza che non esclude forme di protesta nel pieno rispetto della legalità, ma con l’obiettivo di far sentire la voce del territorio. In un clima già segnato da emergenze e preoccupazioni sociali, la partita rischia di diventare un vero banco di prova per il rapporto tra sport, politica e diritti civili.

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