Udine, l’Ateneo dedica una mostra a Gion Caminada: focus su architettura e rigenerazione della montagna
Dal 31 ottobre al 16 novembre la Galleria Tina Modotti di Udine ospita la mostra “L’idea e il luogo” dedicata a Gion Caminada.
UDINE – Dal 31 ottobre al 16 novembre 2025 la Galleria Tina Modotti di Udine ospita la mostra “L’idea e il luogo”, un percorso espositivo dedicato all’architetto svizzero Gion Caminada, riconosciuto a livello internazionale per la sua capacità di rigenerare i territori montani attraverso un dialogo continuo tra architettura, paesaggio e comunità locali.
Architettura e rigenerazione dei territori montani
L’iniziativa, promossa dai corsi di studio in Architettura del Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università di Udine in collaborazione con Inest – Cross Cutting 3 Public Engagement, propone un’esposizione di plastici, disegni, fotografie e video che illustrano il percorso progettuale e creativo di Caminada. L’obiettivo è raccontare come la tradizione costruttiva delle valli alpine, in particolare l’uso del legno, possa integrarsi con le esigenze del rinnovamento architettonico contemporaneo.
L’inaugurazione e la conferenza introduttiva
L’evento inaugurale si terrà venerdì 31 ottobre, preceduto alle 15.00 da una conferenza nel Salone del Popolo di Palazzo D’Aronco, con gli interventi di Alessandro Gasparetto, direttore del Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Francesca Rizzani, presidente dell’Ordine degli Architetti di Udine, e Alberto Sdegno, coordinatore dei corsi di Architettura.
Il taglio del nastro avverrà alle 17.30 nella Galleria Tina Modotti, alla presenza dello stesso Gion Caminada, insieme all’assessore alla cultura Federico Pirone, al rettore Angelo Montanari, al sindaco di Andreis Fabrizio Prevarin e al direttore del Cluster Legno Arredo Casa, Carlo Piemonte.
Caminada e la rigenerazione dei luoghi
A vent’anni dalla mostra “Cul zuffel e l’aura dado” di Merano (2005), Caminada torna protagonista con un’esposizione che illustra il suo metodo progettuale, basato sul legame tra tradizione e innovazione. I suoi interventi nel villaggio di Vrin, in Val Lumnezia, hanno trasformato il piccolo comune in un modello di riqualificazione urbana e sociale per molte aree alpine. Le sue opere reinterpretano la tecnica costruttiva “Strickbau”, combinando legno e calcestruzzo per creare spazi capaci di dialogare con il paesaggio naturale.
Un dibattito aperto tra architettura e territorio
La mostra, curata da Alessandra Biasi e Claudia Pirina con la collaborazione di Tommaso Arnaboldi, Valerio Botta e Andrea Romano, rappresenta un momento di riflessione collettiva sul futuro delle terre alte e sul ruolo dell’architettura nella rigenerazione dei luoghi.
Attraverso i lavori esposti e i momenti di confronto, l’iniziativa intende promuovere un dialogo tra ricerca, progettazione e partecipazione civica, offrendo una prospettiva nuova sul rapporto tra uomo e territorio.