Scontri a Udine per Italia-Israele, la condanna dei sindacati di Polizia e Carabinieri: "è inaccettabile"

Dopo gli scontri a Udine per Italia–Israele, SAP e USIC chiedono norme più severe a tutela delle Forze dell’Ordine aggredite dai manifestanti.

15 ottobre 2025 08:44
Scontri a Udine per Italia-Israele, la condanna dei sindacati di Polizia e Carabinieri: "è inaccettabile" -
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UDINE – Dopo i violenti scontri scoppiati a Udine in occasione della partita Italia–Israele, il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) e l’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC) hanno espresso solidarietà agli operatori feriti e condannato con fermezza le aggressioni avvenute durante la manifestazione pro Palestina.

Solidarietà ai colleghi feriti

Il Segretario Regionale SAP FVG, Lorenzo Tamaro, ha manifestato vicinanza agli agenti e ai Carabinieri impegnati nel dispositivo di sicurezza, denunciando le condizioni di lavoro estreme in cui spesso operano le Forze dell’Ordine, costrette a turni prolungati e a rischi elevati. Tamaro ha ribadito la necessità di mettere fine alle violenze contro gli operatori di Polizia e Carabinieri, sottolineando che “la sicurezza di chi serve lo Stato non può essere sacrificata in nome della protesta”.

L’appello dei sindacati

Anche l’USIC del Friuli Venezia Giulia, attraverso le dichiarazioni del Segretario Generale Antonio Sutto e del Segretario Generale Aggiunto Vincenzo Cefalù, ha definito gli episodi di Udine “inaccettabili” e un attacco diretto a chi garantisce la sicurezza pubblica. Entrambi hanno chiesto al Governo di inasprire le pene per chi aggredisce le Forze dell’Ordine, prevedendo strumenti legislativi più efficaci e sanzioni immediate.

Necessarie nuove misure di tutela

Tra le proposte dei sindacati figurano l’introduzione di un’area di sicurezza minima tra manifestanti e agenti, il miglioramento delle dotazioni protettive come tute antitaglio e antiurto e un uso più esteso di idranti e barriere metalliche per evitare il contatto diretto durante i servizi di ordine pubblico.

Preoccupazione per l’escalation di violenza

Gli scontri di Udine, che hanno provocato il ferimento di due giornalisti, un carabiniere e diversi operatori di Polizia, rappresentano un campanello d’allarme nazionale. Secondo i rappresentanti sindacali, è indispensabile che lo Stato rafforzi la tutela degli uomini e delle donne in divisa, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nella difesa della sicurezza e della democrazia.

Le organizzazioni hanno infine ricordato che la libertà di manifestare non può trasformarsi in violenza, e che chi aggredisce le Forze dell’Ordine deve risponderne senza sconti.

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