Terapie oncologiche innovative e più mirate: il nuovo progetto internazionale parla anche friulano
Ricerca europea da 4,4 milioni: Udine sviluppa tecnologie con oligonucleotidi per terapie oncologiche innovative e più mirate.
UDINE - Un grande passo avanti nella ricerca biomedica internazionale, con il coinvolgimento diretto dell’Università di Udine e del suo Dipartimento di Medicina, è al centro del progetto On–Tract, un’iniziativa quadriennale che punta a sviluppare terapie oncologiche innovative basate sugli oligonucleotidi, brevi sequenze di Dna e Rna capaci di intervenire sui meccanismi genetici alla base di tumori e infiammazioni croniche.
Il progetto, che riunisce 16 partner europei – tra cui 10 università, un grande ospedale, 4 aziende del settore biotech e un ente no-profit – ha ottenuto un finanziamento complessivo di 4,4 milioni di euro dal programma Horizon – Marie Skłodowska-Curie. All’Ateneo friulano è destinato un contributo pari a 281 mila euro, risorse che permetteranno di sostenere attività di ricerca e la formazione di dottorandi in uno dei campi più promettenti della medicina contemporanea.
Un modello di ricerca condivisa per terapie più efficaci
Coordinato dall’Università di Southampton, il progetto mira a costruire una nuova generazione di trattamenti capaci di colpire le cause profonde delle patologie tumorali, andando oltre le terapie che si limitano a controllarne il decorso. Gli oligonucleotidi, infatti, agiscono direttamente sui processi cellulari, modulando difetti genetici o funzioni alterate.
Il gruppo dell’Università di Udine è guidato da Carlo Vascotto, docente di Biologia molecolare, che sottolinea l’importanza di questa partecipazione all’interno di un network internazionale dedicato alle tecnologie biomediche d’avanguardia:
«Si tratta di un riconoscimento importante per la qualità della nostra ricerca – osserva – e un passaggio decisivo per rafforzare il nostro ruolo nelle reti europee impegnate nello sviluppo di strategie terapeutiche mirate, sicure e personalizzate».
Le sfide degli oligonucleotidi: stabilità, trasporto, sicurezza
Le potenzialità di queste molecole sono enormi, ma restano alcune criticità da superare. Gli oligonucleotidi tendono infatti a degradarsi rapidamente, hanno difficoltà a raggiungere con precisione le cellule bersaglio e possono generare effetti collaterali.
Per questo Udine lavorerà allo sviluppo di soluzioni che consentano di:
stabilizzare le molecole e aumentarne la durata nel corpo umano
veicolarle in modo selettivo verso le cellule malate, risparmiando i tessuti sani
progettare metodi produttivi sostenibili e adatti anche a una futura industrializzazione
testarne l’efficacia attraverso organoidi, modelli tridimensionali che riducono il ricorso agli animali da laboratorio
Tutti aspetti che potrebbero rendere queste tecnologie uno degli strumenti più avanzati della futura medicina personalizzata.
Formazione internazionale per 14 dottorandi
Accanto all’attività scientifica, il progetto prevede la formazione di 14 giovani ricercatori, che potranno lavorare in un contesto interdisciplinare composto da laboratori accademici, reparti ospedalieri e realtà industriali. Un percorso che punta a creare competenze di altissimo livello, essenziali per le sfide della ricerca oncologica dei prossimi anni.
Un investimento sul futuro della cura dei tumori
On–Tract rappresenta dunque un tassello fondamentale nel cammino verso terapie più mirate, meno invasive e più efficaci, capaci di agire sulle radici molecolari della malattia. Un progetto che mette ancora una volta l’Università di Udine nel cuore della ricerca europea, contribuendo allo sviluppo di tecnologie che potrebbero cambiare il volto delle cure oncologiche.