A Villa Manin la mostra “Confini. Da Gauguin a Hopper”: 130 capolavori da tutto il mondo

A Villa Manin la mostra “Confini. Da Gauguin a Hopper” porta 130 capolavori da 43 musei internazionali.

10 ottobre 2025 08:30
A Villa Manin la mostra “Confini. Da Gauguin a Hopper”: 130 capolavori da tutto il mondo -
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PASSARIANO DI CODROIPO – “Con la mostra Confini. Da Gauguin a Hopper abbiamo voluto rilanciare Villa Manin con un grande evento che racconti la visione del Friuli Venezia Giulia per il futuro: una terra di confine, con una cultura di frontiera, a metà strada tra riflessione politica e creazione artistica.
Con queste parole, il vicegovernatore e assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, ha presentato la nuova grande esposizione che apre al pubblico dall’11 ottobre 2025 al 12 aprile 2026 negli spazi dell’Esedra di Levante di Villa Manin.

Promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia attraverso l’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale (Erpac), ideata e curata da Marco Goldin e organizzata da Linea d’Ombra, la mostra rappresenta uno degli appuntamenti più prestigiosi del programma GO!2025&Friends.

Un evento senza precedenti per il Friuli Venezia Giulia

Con 130 opere provenienti da 43 musei e collezioni internazionali per un valore complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro, Confini. Da Gauguin a Hopper è considerata la mostra più significativa mai realizzata in regione.
I capolavori di Gauguin, Van Gogh, Monet, Cézanne, Hopper, Rothko, Courbet, Segantini, Munch e molti altri conducono il visitatore in un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso i molteplici significati del concetto di “confine”: geografico, interiore, culturale e immaginario.

“La nostra è una piccola regione, ma storicamente segnata dal confine – ha sottolineato Anzil –. Proprio per questo abbiamo voluto promuovere una cultura di frontiera, un concetto che va oltre la geografia e che trasforma il confine da limite a opportunità di dialogo e amicizia. La cultura di frontiera è polifonica e pluralista, espressione di una terra policentrica come il Friuli Venezia Giulia.”

Un percorso tra arte, introspezione e natura

Illustrata alla stampa dal curatore Marco Goldin e dalla direttrice generale di Erpac Lydia Alessio-Vernì, l’esposizione si apre con opere monumentali di Kiefer, Rothko e Courbet, che introducono il tema del confine fisico e spirituale.
Segue una sezione dedicata ai confini interiori, rappresentati dagli autoritratti di Munch, Gauguin e Van Gogh, e un approfondimento sui ritratti e le figure umane di Courbet, Renoir, Modigliani, Bacon e Giacometti.

Il percorso prosegue con un focus sul dialogo tra uomo e natura nella pittura americana dell’Ottocento e del Novecento, fino a giungere alle xilografie giapponesi di Hokusai e Hiroshige, le cui atmosfere hanno profondamente influenzato gli impressionisti francesi.
Il gran finale riunisce quasi sessanta opere dedicate agli elementi naturali, firmate da maestri come Friedrich, Segantini e Cézanne, in un crescendo che unisce arte, filosofia e spiritualità.

Villa Manin, una rinascita culturale e architettonica

Per ospitare una mostra di tale portata, la Regione ha completato il restauro dell’Esedra di Levante, rimasta incompiuta dagli anni ’90 e oggi trasformata in uno degli spazi espositivi più moderni e attrezzati d’Italia.

“È un lavoro condotto a tempo di record – ha spiegato Anzil – grazie alla Direzione regionale Patrimonio e alla collaborazione del collega di Giunta Sebastiano Callari. Con questo intervento poniamo le basi per fare di Villa Manin un punto di riferimento permanente della cultura europea.”

Un investimento che genera valore e accessibilità

Il vicegovernatore ha evidenziato come Confini. Da Gauguin a Hopper rappresenti un investimento strategico nella cultura, capace di produrre ricadute positive sul piano economico e turistico.

“La Regione – ha dichiarato – ha scelto di investire in modo prioritario nella cultura, perché ogni euro speso in questo settore genera benefici duraturi per la collettività. La cultura crea luoghi in cui è più bello vivere, per chi ci abita e per chi arriva da fuori.”

Particolare attenzione è stata dedicata anche all’accessibilità dei visitatori: in collaborazione con la Direzione Infrastrutture, guidata da Cristina Amirante, è stato istituito un servizio di navetta con 12 corse giornaliere andata e ritorno tra la stazione ferroviaria di Codroipo e Villa Manin, per consentire a tutti di raggiungere facilmente la mostra anche senza automobile.

Una mostra che racconta il Friuli Venezia Giulia

Confini. Da Gauguin a Hopper è molto più di una grande esposizione d’arte: è una narrazione identitaria del Friuli Venezia Giulia, terra di passaggi e contaminazioni, che fa del confine non una barriera, ma una frontiera culturale aperta al dialogo.
Un evento che proietta Villa Manin nel panorama internazionale dell’arte, rafforzando il ruolo della Regione come laboratorio europeo di creatività, innovazione e cultura condivisa.

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