Il confronto costruttivo e la sinergia sono stati i protagonisti del XVI summit promosso dal Consorzio apicoltori della provincia di Udine, focalizzato sulle sfide che l’apicoltura sta attualmente affrontando. La riunione, condotta dal giornalista Rossano Cattivello, ha riunito gli apicoltori del Friuli Venezia Giulia per discutere di questioni cruciali come il clima, i nuovi agenti patogeni e le difficoltà legate al mercato, che stanno mettendo in crisi il settore apistico.
La situazione attuale dell’apicoltura
L’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, ha aperto la sessione evidenziando l’importanza di un dialogo costante per individuare soluzioni pratiche, specialmente in un periodo in cui le risorse sono scarse e le normative europee non sempre favoriscono il settore apistico. Zannier ha denunciato l’ambiguità dell’Unione Europea, che, pur riconoscendo il valore ambientale delle api, si dimostra restrittiva quando si tratta di finanziamenti per gli apicoltori e di supporto economico per il settore, trattandolo principalmente come un’attività agricola. La regione, tuttavia, ha fornito un sostegno tangibile al settore, come dimostrato dall’aiuto straordinario destinato alle aziende apistiche, che ha contribuito a proteggere più della metà degli alveari in Friuli Venezia Giulia.
Il contributo degli esperti e le sfide future
Durante il summit sono intervenuti esperti nazionali, tra cui Antonio Nanetti del Crea di Bologna, che ha affrontato l’impatto dei cambiamenti climatici, e Franco Mutinelli dell’Izsve, che ha approfondito il tema del nuovo acaro che minaccia le api. Inoltre, Giancarlo Naldi, direttore dell’Osservatorio nazionale miele, ha analizzato la situazione del mercato, evidenziando come le importazioni a basso costo stiano danneggiando le produzioni locali, soprattutto in un anno disastroso come il 2024, che ha registrato una contrazione del 68% nella produzione di miele nella provincia di Udine, dove si concentra la maggior parte degli alveari regionali.
Un settore in crisi ma pronto a reagire
Nonostante le avversità, il Consorzio apicoltori ha dimostrato grande determinazione. Marco Felettig, il nuovo presidente del Consorzio, ha definito il 2024 un anno catastrofico, ma ha anche sottolineato come gli apicoltori non si siano arresi, continuando a lavorare per garantire la sopravvivenza delle loro colonie. Felettig ha richiamato all’unità del settore, poiché sia i piccoli che i grandi apicoltori svolgono un ruolo fondamentale non solo nell’economia locale, ma anche nella filiera agricola e nella tutela dell’ecosistema.
Le prospettive future e il supporto regionale
Il Presidente del Consorzio ha anche sollevato la questione della nuova sede, poiché gli uffici attuali non sono più adeguati. Zannier, nel suo intervento, ha confermato il totale impegno della Regione e ha garantito di fare tutto il possibile per sostenere il settore apistico, mantenendo sempre aperte le porte della Regione per ulteriori interventi.
Il settore apistico in Friuli Venezia Giulia conta 1.800 apicoltori, con 38.000 alveari, ed è alle prese con sfide epocali dovute ai cambiamenti climatici, alla diffusione di nuovi parassiti e alle difficoltà del mercato. La Provincia di Udine, in particolare, ha registrato una significativa diminuzione della produzione, con una grave crisi per il miele di acacia, il cui raccolto è stato praticamente nullo.
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