Il ciclista Gino Bartali: un eroe della Resistenza
UDINE – Gino Bartali, leggenda del ciclismo italiano, ha scritto una delle pagine più straordinarie della storia sportiva e della Resistenza. Con due Tour de France vinti nel 1938 e nel 1948, Bartali era conosciuto come il “Gigante delle Montagne” per le sue imprese in salita. Ma la sua vera grandezza si è manifestata durante la Seconda Guerra Mondiale, quando rischiò la vita per salvare Ebrei. Questo lato nascosto del suo eroismo viene finalmente riconosciuto attraverso nuovi tributi e commemorazioni.
Un uomo di ferro con un cuore d’oro
Durante la guerra, Bartali usò le corse come copertura per trasportare documenti falsificati per salvare vite umane. Nascondeva carte d’identità contraffatte nel telaio della sua bicicletta durante i suoi allenamenti quotidiani tra varie città italiane. Solo nel 2013 gli è stato conferito il titolo di “Giusto fra le Nazioni” per il suo coraggio.
Il riconoscimento della memoria
Il 30 aprile, in Friuli Venezia Giulia, un ippocastano sarà intitolato a Bartali presso la Villa dei Conti di Varmo. Studenti parteciperanno alla cerimonia e racconteranno la sua storia. L’evento fa parte del progetto “La memoria del legno 2025” e sarà disponibile un podcast online a partire da giugno.
Un esempio di coraggio e umanità
Nato nel 1914, Bartali ha affrontato le sfide di un’Italia in guerra con determinazione. Semplice nella vita privata ma coraggioso nella Resistenza, dimostrò la sua integrità anche quando fu interrogato dai fascisti. Dopo la guerra, continuò a gareggiare e a vincere, mostrando una forza di volontà inalterata nonostante le difficoltà.
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