Nordest competitivo, Bini: «Servono scelte coraggiose per liberare le imprese da costi e burocrazia»
Al convegno “Eccellenze NordEst” Bini richiama Europa e istituzioni: servono meno burocrazia e più sostegno alle imprese.
PORDENONE – Il dinamismo del Nordest, la sua capacità storica di innovare e di fare squadra tra pubblico e privato, mette in luce una forza imprenditoriale che continua a distinguere il territorio a livello nazionale ed europeo. Questo il punto centrale dell’intervento dell’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, ospite del convegno “Eccellenze NordEst, le imprese più dinamiche”, organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili nella sala Zuliani della Fiera.
Un sistema imprenditoriale forte, ma rallentato da costi e norme
Nel suo intervento, l’assessore ha evidenziato come il sistema economico del Friuli Venezia Giulia abbia saputo mantenere negli anni resilienza e competitività, anche in contesti globali complessi.
Il territorio, oggi, è terza regione italiana per incidenza dell’export sul Pil, un dato che conferma la vocazione internazionale delle imprese locali.
Accanto ai risultati, però, Bini ha richiamato con forza le criticità che ostacolano la crescita:
costo dell’energia più elevato rispetto ai concorrenti europei
costo del lavoro difficilmente sostenibile per molte imprese
burocrazia che continua a gravare su processi e investimenti
Un mix che, secondo l’assessore, incide in modo significativo sulla competitività delle imprese sui mercati globali.
Il ruolo della Regione: investimenti cresciuti da 85 a 580 milioni
Bini ha ricordato l'importante impegno dell'amministrazione regionale nel sostenere il tessuto produttivo.
Le risorse, nel corso degli ultimi sette anni, sono aumentate in modo considerevole: da 85 milioni di euro si è passati a 580 milioni, a conferma di una strategia che punta a rafforzare le imprese e a stimolare un modello di sviluppo basato su investimenti e innovazione.
«Un risultato importante, ma non sufficiente – ha sottolineato Bini –. Non si tratta solo di stanziare fondi: bisogna cambiare le regole del gioco».
“L’Europa deve fare la sua parte”
Uno dei passaggi più forti dell’intervento riguarda il contesto comunitario.
L’assessore ha affermato come l’Europa debba «mettere al centro le imprese», snellire norme e procedure e creare le condizioni affinché i territori possano competere a pari livello con le economie internazionali.
«Le nostre imprese vendono in tutto il mondo, ma sono zavorrate da costi e regolamenti sproporzionati», ha evidenziato Bini, invitando Bruxelles a rivedere politiche e priorità per favorire innovazione, export e crescita sostenibile.
Fare squadra: istituzioni, associazioni e imprese verso un obiettivo comune
Per Bini, la chiave del successo del Nordest è sempre stata la collaborazione tra istituzioni, associazioni di categoria, credito, sindacati e imprenditori.
Un metodo che, secondo l’assessore, dovrebbe diventare la norma anche nei processi decisionali che coinvolgono il mondo produttivo:
«L’impresa vince se c’è gioco di squadra. Da soli non si va da nessuna parte».
Scelte politiche “vere e coraggiose”
In conclusione, Bini ha richiamato l’esigenza di decisioni politiche capaci di andare oltre la ricerca del consenso immediato: scelte «vere e coraggiose» che permettano alle imprese di operare nelle migliori condizioni possibili.
«I nostri imprenditori lavorano ogni giorno per stare sul mercato globale: la politica deve metterli nelle condizioni di farlo al meglio», ha affermato, rilanciando la necessità di riforme strutturali e di un impegno condiviso per liberare il potenziale economico del Friuli Venezia Giulia e dell’intero Nordest.