Campoformido, 7 luglio 2025
In Friuli si è passati dalla siccità alle piogge violente nel giro di poche ore, ed è in queste circostanze che si tocca con mano l’attività invisibile del consorzio di bonifica, la cui mission è, appunto, portare l’acqua dove non c’è, per scopi irrigativi, e toglierla dove ce n’è troppa, per evitare allagamenti e mettere in sicurezza i centri abitati. Ricordiamoci che da sempre il Cormor viene definito una bomba ad orologeria. Così la presidente dell’ente consortile pianura friulana, Rosanna Clocchiatti, ha introdotto l’opera inaugurata lunedì mattina a Basaldella, il nuovo ponte ad arco, in pietra e acciaio corten, di via Zugliano che collega il paese con la frazione di Campoformido, attraversata dal Cormor. Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti, oltre alla presidente Clocchiatti, il direttore generale del Consorzio Armando Di Nardo, il direttore tecnico Stefano Bongiovanni, che ha illustrato l’opera nel dettaglio, il vicepresidente del Consorzio Giorgio Venier Romano, il sindaco di Campoformido Massimiliano Petri, per la Regione Fvg il presidente IV Commissione Ambiente, Alberto Budai, il segretario generale Autorità bacino distrettuale Alpi orientali Marina Colaizzi, e numerose autorità.


NUMERI
Realizzato in un anno e mezzo dalle imprese locali Polese di Sacile e, per la parte metallica, Cimolai di Pordenone, l’intervento ha ricevuto uno stanziamento di 2.650.000 euro, cifra destinata non solo al rifacimento del manufatto (largo 11,70 metri, compreso carreggiata stradale e assi pedonali, lungo 33,80 metri, pesante 173.273 chili), ma anche a interventi di manutenzione a monte e a valle del torrente. “Ora restano da completare alcune opere accessorie e stiamo eseguendo anche attività di manutenzione straordinaria lungo il torrente Cormor, per garantire la sicurezza dell’intera tratta idraulica – ha spiegato l’ingegner Bongiovanni, ricordiamo l’episodio del 2014 quando, durante una piena importante, la Protezione Civile fu costretta a smontare i parapetti del vecchio ponte per evitare l’esondazione del Cormor. “In quel frangente, il materiale trasportato dalla piena rischiò di causare il cedimento delle sponde, con conseguenti danni significativi alle abitazioni del territorio circostante. La nuova struttura consente di contenere il Cormor in maniera molto più efficace”.

PROGETTI FUTURI
Ma sarà lo scolmatore, per la cui realizzazione si è in attesa di finanziamento, a completare davvero l’opera di messa in sicurezza dell’intero territorio toccato dal Cormor, che interessa 41 comuni e 300mila abitanti. Prevista nel “Piano Stralcio per la sicurezza idraulica del torrente Cormor”, il canale scolmatore convoglierà le acque del Cormor verso il Torre, con una portata stimata intorno ai 100 m³/s, alleggerendo in modo significativo il carico idraulico sul territorio. La spesa stimata è di circa 140 milioni di euro, “una cifra importante, ma che verrebbe immediatamente ripagata dai benefici in termini di prevenzione dei danni da esondazione, soprattutto nelle zone più basse e vulnerabili”, ha osservato Bongiovanni.
Campoformido, 7 luglio 2025
In Friuli si è passati dalla siccità alle piogge violente nel giro di poche ore, ed è in queste circostanze che si tocca con mano l’attività invisibile del consorzio di bonifica, la cui mission è, appunto, portare l’acqua dove non c’è, per scopi irrigativi, e toglierla dove ce n’è troppa, per evitare allagamenti e mettere in sicurezza i centri abitati. Ricordiamoci che da sempre il Cormor viene definito una bomba ad orologeria. Così la presidente dell’ente consortile pianura friulana, Rosanna Clocchiatti, ha introdotto l’opera inaugurata lunedì mattina a Basaldella, il nuovo ponte ad arco, in pietra e acciaio corten, di via Zugliano che collega il paese con la frazione di Campoformido, attraversata dal Cormor. Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti, oltre alla presidente Clocchiatti, il direttore generale del Consorzio Armando Di Nardo, il direttore tecnico Stefano Bongiovanni, che ha illustrato l’opera nel dettaglio, il vicepresidente del Consorzio Giorgio Venier Romano, il sindaco di Campoformido Massimiliano Petri, per la Regione Fvg il presidente IV Commissione Ambiente, Alberto Budai, il segretario generale Autorità bacino distrettuale Alpi orientali Marina Colaizzi, e numerose autorità.


NUMERI
Realizzato in un anno e mezzo dalle imprese locali Polese di Sacile e, per la parte metallica, Cimolai di Pordenone, l’intervento ha ricevuto uno stanziamento di 2.650.000 euro, cifra destinata non solo al rifacimento del manufatto (largo 11,70 metri, compreso carreggiata stradale e assi pedonali, lungo 33,80 metri, pesante 173.273 chili), ma anche a interventi di manutenzione a monte e a valle del torrente. “Ora restano da completare alcune opere accessorie e stiamo eseguendo anche attività di manutenzione straordinaria lungo il torrente Cormor, per garantire la sicurezza dell’intera tratta idraulica – ha spiegato l’ingegner Bongiovanni, ricordiamo l’episodio del 2014 quando, durante una piena importante, la Protezione Civile fu costretta a smontare i parapetti del vecchio ponte per evitare l’esondazione del Cormor. “In quel frangente, il materiale trasportato dalla piena rischiò di causare il cedimento delle sponde, con conseguenti danni significativi alle abitazioni del territorio circostante. La nuova struttura consente di contenere il Cormor in maniera molto più efficace”.

PROGETTI FUTURI
Ma sarà lo scolmatore, per la cui realizzazione si è in attesa di finanziamento, a completare davvero l’opera di messa in sicurezza dell’intero territorio toccato dal Cormor, che interessa 41 comuni e 300mila abitanti. Prevista nel “Piano Stralcio per la sicurezza idraulica del torrente Cormor”, il canale scolmatore convoglierà le acque del Cormor verso il Torre, con una portata stimata intorno ai 100 m³/s, alleggerendo in modo significativo il carico idraulico sul territorio. La spesa stimata è di circa 140 milioni di euro, “una cifra importante, ma che verrebbe immediatamente ripagata dai benefici in termini di prevenzione dei danni da esondazione, soprattutto nelle zone più basse e vulnerabili”, ha osservato Bongiovanni.
Campoformido, 7 luglio 2025
In Friuli si è passati dalla siccità alle piogge violente nel giro di poche ore, ed è in queste circostanze che si tocca con mano l’attività invisibile del consorzio di bonifica, la cui mission è, appunto, portare l’acqua dove non c’è, per scopi irrigativi, e toglierla dove ce n’è troppa, per evitare allagamenti e mettere in sicurezza i centri abitati. Ricordiamoci che da sempre il Cormor viene definito una bomba ad orologeria. Così la presidente dell’ente consortile pianura friulana, Rosanna Clocchiatti, ha introdotto l’opera inaugurata lunedì mattina a Basaldella, il nuovo ponte ad arco, in pietra e acciaio corten, di via Zugliano che collega il paese con la frazione di Campoformido, attraversata dal Cormor. Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti, oltre alla presidente Clocchiatti, il direttore generale del Consorzio Armando Di Nardo, il direttore tecnico Stefano Bongiovanni, che ha illustrato l’opera nel dettaglio, il vicepresidente del Consorzio Giorgio Venier Romano, il sindaco di Campoformido Massimiliano Petri, per la Regione Fvg il presidente IV Commissione Ambiente, Alberto Budai, il segretario generale Autorità bacino distrettuale Alpi orientali Marina Colaizzi, e numerose autorità.


NUMERI
Realizzato in un anno e mezzo dalle imprese locali Polese di Sacile e, per la parte metallica, Cimolai di Pordenone, l’intervento ha ricevuto uno stanziamento di 2.650.000 euro, cifra destinata non solo al rifacimento del manufatto (largo 11,70 metri, compreso carreggiata stradale e assi pedonali, lungo 33,80 metri, pesante 173.273 chili), ma anche a interventi di manutenzione a monte e a valle del torrente. “Ora restano da completare alcune opere accessorie e stiamo eseguendo anche attività di manutenzione straordinaria lungo il torrente Cormor, per garantire la sicurezza dell’intera tratta idraulica – ha spiegato l’ingegner Bongiovanni, ricordiamo l’episodio del 2014 quando, durante una piena importante, la Protezione Civile fu costretta a smontare i parapetti del vecchio ponte per evitare l’esondazione del Cormor. “In quel frangente, il materiale trasportato dalla piena rischiò di causare il cedimento delle sponde, con conseguenti danni significativi alle abitazioni del territorio circostante. La nuova struttura consente di contenere il Cormor in maniera molto più efficace”.

PROGETTI FUTURI
Ma sarà lo scolmatore, per la cui realizzazione si è in attesa di finanziamento, a completare davvero l’opera di messa in sicurezza dell’intero territorio toccato dal Cormor, che interessa 41 comuni e 300mila abitanti. Prevista nel “Piano Stralcio per la sicurezza idraulica del torrente Cormor”, il canale scolmatore convoglierà le acque del Cormor verso il Torre, con una portata stimata intorno ai 100 m³/s, alleggerendo in modo significativo il carico idraulico sul territorio. La spesa stimata è di circa 140 milioni di euro, “una cifra importante, ma che verrebbe immediatamente ripagata dai benefici in termini di prevenzione dei danni da esondazione, soprattutto nelle zone più basse e vulnerabili”, ha osservato Bongiovanni.
Campoformido, 7 luglio 2025
In Friuli si è passati dalla siccità alle piogge violente nel giro di poche ore, ed è in queste circostanze che si tocca con mano l’attività invisibile del consorzio di bonifica, la cui mission è, appunto, portare l’acqua dove non c’è, per scopi irrigativi, e toglierla dove ce n’è troppa, per evitare allagamenti e mettere in sicurezza i centri abitati. Ricordiamoci che da sempre il Cormor viene definito una bomba ad orologeria. Così la presidente dell’ente consortile pianura friulana, Rosanna Clocchiatti, ha introdotto l’opera inaugurata lunedì mattina a Basaldella, il nuovo ponte ad arco, in pietra e acciaio corten, di via Zugliano che collega il paese con la frazione di Campoformido, attraversata dal Cormor. Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti, oltre alla presidente Clocchiatti, il direttore generale del Consorzio Armando Di Nardo, il direttore tecnico Stefano Bongiovanni, che ha illustrato l’opera nel dettaglio, il vicepresidente del Consorzio Giorgio Venier Romano, il sindaco di Campoformido Massimiliano Petri, per la Regione Fvg il presidente IV Commissione Ambiente, Alberto Budai, il segretario generale Autorità bacino distrettuale Alpi orientali Marina Colaizzi, e numerose autorità.


NUMERI
Realizzato in un anno e mezzo dalle imprese locali Polese di Sacile e, per la parte metallica, Cimolai di Pordenone, l’intervento ha ricevuto uno stanziamento di 2.650.000 euro, cifra destinata non solo al rifacimento del manufatto (largo 11,70 metri, compreso carreggiata stradale e assi pedonali, lungo 33,80 metri, pesante 173.273 chili), ma anche a interventi di manutenzione a monte e a valle del torrente. “Ora restano da completare alcune opere accessorie e stiamo eseguendo anche attività di manutenzione straordinaria lungo il torrente Cormor, per garantire la sicurezza dell’intera tratta idraulica – ha spiegato l’ingegner Bongiovanni, ricordiamo l’episodio del 2014 quando, durante una piena importante, la Protezione Civile fu costretta a smontare i parapetti del vecchio ponte per evitare l’esondazione del Cormor. “In quel frangente, il materiale trasportato dalla piena rischiò di causare il cedimento delle sponde, con conseguenti danni significativi alle abitazioni del territorio circostante. La nuova struttura consente di contenere il Cormor in maniera molto più efficace”.

PROGETTI FUTURI
Ma sarà lo scolmatore, per la cui realizzazione si è in attesa di finanziamento, a completare davvero l’opera di messa in sicurezza dell’intero territorio toccato dal Cormor, che interessa 41 comuni e 300mila abitanti. Prevista nel “Piano Stralcio per la sicurezza idraulica del torrente Cormor”, il canale scolmatore convoglierà le acque del Cormor verso il Torre, con una portata stimata intorno ai 100 m³/s, alleggerendo in modo significativo il carico idraulico sul territorio. La spesa stimata è di circa 140 milioni di euro, “una cifra importante, ma che verrebbe immediatamente ripagata dai benefici in termini di prevenzione dei danni da esondazione, soprattutto nelle zone più basse e vulnerabili”, ha osservato Bongiovanni.
Campoformido, 7 luglio 2025
In Friuli si è passati dalla siccità alle piogge violente nel giro di poche ore, ed è in queste circostanze che si tocca con mano l’attività invisibile del consorzio di bonifica, la cui mission è, appunto, portare l’acqua dove non c’è, per scopi irrigativi, e toglierla dove ce n’è troppa, per evitare allagamenti e mettere in sicurezza i centri abitati. Ricordiamoci che da sempre il Cormor viene definito una bomba ad orologeria. Così la presidente dell’ente consortile pianura friulana, Rosanna Clocchiatti, ha introdotto l’opera inaugurata lunedì mattina a Basaldella, il nuovo ponte ad arco, in pietra e acciaio corten, di via Zugliano che collega il paese con la frazione di Campoformido, attraversata dal Cormor. Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti, oltre alla presidente Clocchiatti, il direttore generale del Consorzio Armando Di Nardo, il direttore tecnico Stefano Bongiovanni, che ha illustrato l’opera nel dettaglio, il vicepresidente del Consorzio Giorgio Venier Romano, il sindaco di Campoformido Massimiliano Petri, per la Regione Fvg il presidente IV Commissione Ambiente, Alberto Budai, il segretario generale Autorità bacino distrettuale Alpi orientali Marina Colaizzi, e numerose autorità.


NUMERI
Realizzato in un anno e mezzo dalle imprese locali Polese di Sacile e, per la parte metallica, Cimolai di Pordenone, l’intervento ha ricevuto uno stanziamento di 2.650.000 euro, cifra destinata non solo al rifacimento del manufatto (largo 11,70 metri, compreso carreggiata stradale e assi pedonali, lungo 33,80 metri, pesante 173.273 chili), ma anche a interventi di manutenzione a monte e a valle del torrente. “Ora restano da completare alcune opere accessorie e stiamo eseguendo anche attività di manutenzione straordinaria lungo il torrente Cormor, per garantire la sicurezza dell’intera tratta idraulica – ha spiegato l’ingegner Bongiovanni, ricordiamo l’episodio del 2014 quando, durante una piena importante, la Protezione Civile fu costretta a smontare i parapetti del vecchio ponte per evitare l’esondazione del Cormor. “In quel frangente, il materiale trasportato dalla piena rischiò di causare il cedimento delle sponde, con conseguenti danni significativi alle abitazioni del territorio circostante. La nuova struttura consente di contenere il Cormor in maniera molto più efficace”.

PROGETTI FUTURI
Ma sarà lo scolmatore, per la cui realizzazione si è in attesa di finanziamento, a completare davvero l’opera di messa in sicurezza dell’intero territorio toccato dal Cormor, che interessa 41 comuni e 300mila abitanti. Prevista nel “Piano Stralcio per la sicurezza idraulica del torrente Cormor”, il canale scolmatore convoglierà le acque del Cormor verso il Torre, con una portata stimata intorno ai 100 m³/s, alleggerendo in modo significativo il carico idraulico sul territorio. La spesa stimata è di circa 140 milioni di euro, “una cifra importante, ma che verrebbe immediatamente ripagata dai benefici in termini di prevenzione dei danni da esondazione, soprattutto nelle zone più basse e vulnerabili”, ha osservato Bongiovanni.
Campoformido, 7 luglio 2025
In Friuli si è passati dalla siccità alle piogge violente nel giro di poche ore, ed è in queste circostanze che si tocca con mano l’attività invisibile del consorzio di bonifica, la cui mission è, appunto, portare l’acqua dove non c’è, per scopi irrigativi, e toglierla dove ce n’è troppa, per evitare allagamenti e mettere in sicurezza i centri abitati. Ricordiamoci che da sempre il Cormor viene definito una bomba ad orologeria. Così la presidente dell’ente consortile pianura friulana, Rosanna Clocchiatti, ha introdotto l’opera inaugurata lunedì mattina a Basaldella, il nuovo ponte ad arco, in pietra e acciaio corten, di via Zugliano che collega il paese con la frazione di Campoformido, attraversata dal Cormor. Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti, oltre alla presidente Clocchiatti, il direttore generale del Consorzio Armando Di Nardo, il direttore tecnico Stefano Bongiovanni, che ha illustrato l’opera nel dettaglio, il vicepresidente del Consorzio Giorgio Venier Romano, il sindaco di Campoformido Massimiliano Petri, per la Regione Fvg il presidente IV Commissione Ambiente, Alberto Budai, il segretario generale Autorità bacino distrettuale Alpi orientali Marina Colaizzi, e numerose autorità.


NUMERI
Realizzato in un anno e mezzo dalle imprese locali Polese di Sacile e, per la parte metallica, Cimolai di Pordenone, l’intervento ha ricevuto uno stanziamento di 2.650.000 euro, cifra destinata non solo al rifacimento del manufatto (largo 11,70 metri, compreso carreggiata stradale e assi pedonali, lungo 33,80 metri, pesante 173.273 chili), ma anche a interventi di manutenzione a monte e a valle del torrente. “Ora restano da completare alcune opere accessorie e stiamo eseguendo anche attività di manutenzione straordinaria lungo il torrente Cormor, per garantire la sicurezza dell’intera tratta idraulica – ha spiegato l’ingegner Bongiovanni, ricordiamo l’episodio del 2014 quando, durante una piena importante, la Protezione Civile fu costretta a smontare i parapetti del vecchio ponte per evitare l’esondazione del Cormor. “In quel frangente, il materiale trasportato dalla piena rischiò di causare il cedimento delle sponde, con conseguenti danni significativi alle abitazioni del territorio circostante. La nuova struttura consente di contenere il Cormor in maniera molto più efficace”.

PROGETTI FUTURI
Ma sarà lo scolmatore, per la cui realizzazione si è in attesa di finanziamento, a completare davvero l’opera di messa in sicurezza dell’intero territorio toccato dal Cormor, che interessa 41 comuni e 300mila abitanti. Prevista nel “Piano Stralcio per la sicurezza idraulica del torrente Cormor”, il canale scolmatore convoglierà le acque del Cormor verso il Torre, con una portata stimata intorno ai 100 m³/s, alleggerendo in modo significativo il carico idraulico sul territorio. La spesa stimata è di circa 140 milioni di euro, “una cifra importante, ma che verrebbe immediatamente ripagata dai benefici in termini di prevenzione dei danni da esondazione, soprattutto nelle zone più basse e vulnerabili”, ha osservato Bongiovanni.
Campoformido, 7 luglio 2025
In Friuli si è passati dalla siccità alle piogge violente nel giro di poche ore, ed è in queste circostanze che si tocca con mano l’attività invisibile del consorzio di bonifica, la cui mission è, appunto, portare l’acqua dove non c’è, per scopi irrigativi, e toglierla dove ce n’è troppa, per evitare allagamenti e mettere in sicurezza i centri abitati. Ricordiamoci che da sempre il Cormor viene definito una bomba ad orologeria. Così la presidente dell’ente consortile pianura friulana, Rosanna Clocchiatti, ha introdotto l’opera inaugurata lunedì mattina a Basaldella, il nuovo ponte ad arco, in pietra e acciaio corten, di via Zugliano che collega il paese con la frazione di Campoformido, attraversata dal Cormor. Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti, oltre alla presidente Clocchiatti, il direttore generale del Consorzio Armando Di Nardo, il direttore tecnico Stefano Bongiovanni, che ha illustrato l’opera nel dettaglio, il vicepresidente del Consorzio Giorgio Venier Romano, il sindaco di Campoformido Massimiliano Petri, per la Regione Fvg il presidente IV Commissione Ambiente, Alberto Budai, il segretario generale Autorità bacino distrettuale Alpi orientali Marina Colaizzi, e numerose autorità.


NUMERI
Realizzato in un anno e mezzo dalle imprese locali Polese di Sacile e, per la parte metallica, Cimolai di Pordenone, l’intervento ha ricevuto uno stanziamento di 2.650.000 euro, cifra destinata non solo al rifacimento del manufatto (largo 11,70 metri, compreso carreggiata stradale e assi pedonali, lungo 33,80 metri, pesante 173.273 chili), ma anche a interventi di manutenzione a monte e a valle del torrente. “Ora restano da completare alcune opere accessorie e stiamo eseguendo anche attività di manutenzione straordinaria lungo il torrente Cormor, per garantire la sicurezza dell’intera tratta idraulica – ha spiegato l’ingegner Bongiovanni, ricordiamo l’episodio del 2014 quando, durante una piena importante, la Protezione Civile fu costretta a smontare i parapetti del vecchio ponte per evitare l’esondazione del Cormor. “In quel frangente, il materiale trasportato dalla piena rischiò di causare il cedimento delle sponde, con conseguenti danni significativi alle abitazioni del territorio circostante. La nuova struttura consente di contenere il Cormor in maniera molto più efficace”.

PROGETTI FUTURI
Ma sarà lo scolmatore, per la cui realizzazione si è in attesa di finanziamento, a completare davvero l’opera di messa in sicurezza dell’intero territorio toccato dal Cormor, che interessa 41 comuni e 300mila abitanti. Prevista nel “Piano Stralcio per la sicurezza idraulica del torrente Cormor”, il canale scolmatore convoglierà le acque del Cormor verso il Torre, con una portata stimata intorno ai 100 m³/s, alleggerendo in modo significativo il carico idraulico sul territorio. La spesa stimata è di circa 140 milioni di euro, “una cifra importante, ma che verrebbe immediatamente ripagata dai benefici in termini di prevenzione dei danni da esondazione, soprattutto nelle zone più basse e vulnerabili”, ha osservato Bongiovanni.
Campoformido, 7 luglio 2025
In Friuli si è passati dalla siccità alle piogge violente nel giro di poche ore, ed è in queste circostanze che si tocca con mano l’attività invisibile del consorzio di bonifica, la cui mission è, appunto, portare l’acqua dove non c’è, per scopi irrigativi, e toglierla dove ce n’è troppa, per evitare allagamenti e mettere in sicurezza i centri abitati. Ricordiamoci che da sempre il Cormor viene definito una bomba ad orologeria. Così la presidente dell’ente consortile pianura friulana, Rosanna Clocchiatti, ha introdotto l’opera inaugurata lunedì mattina a Basaldella, il nuovo ponte ad arco, in pietra e acciaio corten, di via Zugliano che collega il paese con la frazione di Campoformido, attraversata dal Cormor. Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti, oltre alla presidente Clocchiatti, il direttore generale del Consorzio Armando Di Nardo, il direttore tecnico Stefano Bongiovanni, che ha illustrato l’opera nel dettaglio, il vicepresidente del Consorzio Giorgio Venier Romano, il sindaco di Campoformido Massimiliano Petri, per la Regione Fvg il presidente IV Commissione Ambiente, Alberto Budai, il segretario generale Autorità bacino distrettuale Alpi orientali Marina Colaizzi, e numerose autorità.


NUMERI
Realizzato in un anno e mezzo dalle imprese locali Polese di Sacile e, per la parte metallica, Cimolai di Pordenone, l’intervento ha ricevuto uno stanziamento di 2.650.000 euro, cifra destinata non solo al rifacimento del manufatto (largo 11,70 metri, compreso carreggiata stradale e assi pedonali, lungo 33,80 metri, pesante 173.273 chili), ma anche a interventi di manutenzione a monte e a valle del torrente. “Ora restano da completare alcune opere accessorie e stiamo eseguendo anche attività di manutenzione straordinaria lungo il torrente Cormor, per garantire la sicurezza dell’intera tratta idraulica – ha spiegato l’ingegner Bongiovanni, ricordiamo l’episodio del 2014 quando, durante una piena importante, la Protezione Civile fu costretta a smontare i parapetti del vecchio ponte per evitare l’esondazione del Cormor. “In quel frangente, il materiale trasportato dalla piena rischiò di causare il cedimento delle sponde, con conseguenti danni significativi alle abitazioni del territorio circostante. La nuova struttura consente di contenere il Cormor in maniera molto più efficace”.

PROGETTI FUTURI
Ma sarà lo scolmatore, per la cui realizzazione si è in attesa di finanziamento, a completare davvero l’opera di messa in sicurezza dell’intero territorio toccato dal Cormor, che interessa 41 comuni e 300mila abitanti. Prevista nel “Piano Stralcio per la sicurezza idraulica del torrente Cormor”, il canale scolmatore convoglierà le acque del Cormor verso il Torre, con una portata stimata intorno ai 100 m³/s, alleggerendo in modo significativo il carico idraulico sul territorio. La spesa stimata è di circa 140 milioni di euro, “una cifra importante, ma che verrebbe immediatamente ripagata dai benefici in termini di prevenzione dei danni da esondazione, soprattutto nelle zone più basse e vulnerabili”, ha osservato Bongiovanni.