Latisana premia 3 storie di eccellenza: ecco chi ha ricevuto il Premio Vigilia di Natale | VIDEO
Ieri sera a Latisana il Premio Vigilia di Natale ha celebrato tre eccellenze locali unite dal valore della bellezza.
LATISANA – Ieri sera, nella sala consiliare di Latisana, si è svolta una nuova edizione del Premio Vigilia di Natale, appuntamento che da oltre quarant’anni rende omaggio a donne e uomini con radici latisanesi capaci, attraverso il proprio percorso umano e professionale, di dare lustro alla città.
L’edizione di quest’anno ha scelto di legare i riconoscimenti a un unico filo conduttore: la bellezza, intesa non come semplice estetica, ma come valore profondo, capace di migliorare la percezione della vita, generare relazioni e lasciare tracce durature nella comunità. Una scelta condivisa dal sindaco Sette insieme al vicesindaco Simonin e ai componenti della Giunta comunale, riuniti per consegnare un premio dal forte significato simbolico.
Nel corso della serata è emerso con chiarezza come il bello possa diventare strumento di crescita, linguaggio universale e motore di cambiamento. Le storie dei tre premiati hanno raccontato strade diverse, ma unite dalla stessa capacità di trasformare il talento in servizio per gli altri e in valore collettivo.
L’arte che ascolta e trasforma: Elena Bullo
Tra i riconoscimenti assegnati, quello a Elena Bullo, nata a Latisana, artista pluripremiata e docente d’arte. Nel suo percorso, l’arte è diventata ascolto, condivisione e trasformazione interiore. Un cammino nato come esperienza personale di guarigione e poi aperto al mondo.
Nel 2000 ha dato vita al Progetto Elenoire (Elena + Renoir), inizialmente pensato per ragazzi diversamente abili e successivamente esteso a persone di ogni età, con l’obiettivo di avvicinare all’arte attraverso il divertimento e il potenziamento dell’espressività. Un progetto che ha lasciato un segno profondo e che oggi prosegue anche all’interno del Laboratorio Creativo dell’UTE di Latisana, dove Bullo è ancora attiva.
La danza come disciplina e passione: Aurora Facchin
Un’altra storia che ha emozionato la sala è quella di Aurora Facchin, latisanese, che ha legato il proprio nome alla danza classica. Ballerina professionista, nel 1973 ha fondato una scuola di ballo alla quale ha dedicato trent’anni di vita, formando intere generazioni di giovani.
Il suo insegnamento ha lasciato un’impronta riconoscibile ancora oggi: eleganza, postura e rigore artistico sono diventati tratti distintivi delle sue allieve, testimonianza di un lavoro svolto con amore per l’arte e profonda attenzione alla crescita dei ragazzi.
Architettura che parla al mondo: Fabrizio Fabris
Il terzo premio è stato conferito a Fabrizio Fabris, architetto residente a Latisana, che fino a ieri ha guidato lo studio Fabris Partners Architetti. Le sue opere raccontano una carriera di respiro internazionale, con progetti di prestigio realizzati in Italia e all’estero, dagli Emirati Arabi all’Inghilterra, fino all’Algeria, dove nel 1999 ha firmato lo Sheraton di Algeri, primo tassello di una lunga serie di hotel, resort di lusso, centri commerciali e spazi congressuali.
Accanto a lui, nel lavoro e nella vita, la moglie Paola Ferracin, anch’essa architetto, e il socio storico Giancarlo Moro, con i quali ha costruito un trio affiatato e complementare, capace di portare il nome di Latisana ben oltre i confini nazionali.
A completare una serata all’insegna del bello è stata la musica, eseguita da due giovani musicisti della Scuola Musicale di Latisana. Un ulteriore segnale della ricchezza di qualità e competenze che emergono da questo angolo del Friuli, confermando come la bellezza, declinata in forme diverse, continui a essere energia viva per l’intera comunità.