UDINE: Presentato il progetto MIRA per rivoluzionare la cura delle malattie rare
UDINE – È stato presentato nella mattinata di giovedì 26 giugno il progetto MIRA, un’iniziativa innovativa che punta a rivoluzionare la diagnosi e la cura delle malattie rare attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. La nuova piattaforma nasce dalla collaborazione tra ASUFC, Università di Udine, Area Science Park, SISSA e partner tecnologici come CAFC e beanTech.
Una rete per affrontare le malattie rare
Le malattie rare colpiscono 1 persona su 2000 e si caratterizzano spesso per diagnosi complesse e tardive. Il progetto MIRA ha l’obiettivo di colmare questo vuoto, riducendo un gap diagnostico che oggi si attesta tra i 7 e i 10 anni. La nuova infrastruttura utilizza algoritmi predittivi, analisi di big data clinici e strumenti di machine learning per offrire risposte più rapide ed efficaci a pazienti e medici.
La tecnologia al servizio della salute
Cuore del progetto è l’infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni, basata sull’architettura NVIDIA DGX BasePOD e installata presso la centrale idroelettrica Ancona di Udine, interamente alimentata da energia rinnovabile. La piattaforma è in grado di gestire enormi quantità di dati sanitari, rendendo possibile l’analisi genetica, la creazione di piani terapeutici personalizzati e l’identificazione di nuove strategie terapeutiche.
Quattro gli obiettivi chiave del progetto MIRA
- Accorciare i tempi diagnostici, migliorando la precisione tramite analisi automatizzate di sintomi e dati genetici
- Personalizzare le terapie secondo le caratteristiche del paziente e della patologia
- Accelerare la ricerca, favorendo la scoperta di nuove cure e relazioni tra patologie
- Supportare i pazienti e le famiglie, con strumenti digitali, app e chatbot informativi
Un modello virtuoso di collaborazione
Il progetto, che ha ottenuto 5 milioni di euro di finanziamenti, rappresenta un esempio di cooperazione efficace tra enti pubblici, centri di ricerca e imprese. Alla conferenza stampa hanno preso parte figure di spicco del settore scientifico e sanitario, tra cui il prof. Maurizio Scarpa, responsabile scientifico di MIRA e direttore del Centro per le malattie rare di ASUFC. La piattaforma, ormai pienamente operativa, è destinata a diventare un nodo strategico nazionale nel campo della ricerca applicata alla salute, offrendo un modello esportabile anche in altri contesti clinici e territoriali.
Innovazione e sostenibilità per il futuro della medicina
Il Presidente di CAFC, Salvatore Benigno, ha evidenziato il connubio tra tecnologia e ambiente, sottolineando come la centrale idroelettrica sia oggi anche motore della ricerca medica. La Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, ha rimarcato l’importanza della sinergia tra competenze multidisciplinari, confermando il valore strategico del progetto a livello nazionale. MIRA non è solo un sistema tecnologico, ma una speranza concreta per migliaia di famiglie che vivono l’incertezza delle malattie rare.
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