Tragedia del Natisone: la raccolta fondi per i Vigili del Fuoco accusati supera i 62mila euro

Superati i 60mila euro per i Vigili del Fuoco imputati per la tragedia del Natisone. Raccolta fondi anche per l’infermiere Sores.

16 settembre 2025 15:00
Tragedia del Natisone: la raccolta fondi per i Vigili del Fuoco accusati supera i 62mila euro - Sostegno spese legali Vigili del Fuoco
Sostegno spese legali Vigili del Fuoco
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UDINE – Ha già superato quota 60mila euro la raccolta fondi avviata per sostenere i tre Vigili del Fuoco imputati con l’accusa di omicidio colposo per la tragedia del Natisone. L’iniziativa, lanciata venerdì scorso dall’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco, che riunisce personale attivo e pensionati, cresce di ora in ora grazie al contributo di colleghi, cittadini e simpatizzanti.

L’obiettivo è quello di coprire le spese legali e tecniche che i tre vigili e le loro famiglie si troveranno ad affrontare nei prossimi mesi. La cifra stimata dagli esperti legali è attorno ai 300mila euro, tenendo conto della complessità di un processo che potrebbe articolarsi in tre gradi di giudizio. Una mobilitazione che si affianca ad altre iniziative solidali già emerse in Friuli, come quelle legate ad eventi sportivi e culturali (Friuli Doc) che mostrano la forza della comunità quando si tratta di sostegno reciproco.

Le spese legali e gli scenari possibili

Secondo i promotori, in caso di assoluzione le spese potrebbero venire coperte dal Ministero dell’Interno, mentre in caso di condanna si aprirebbe uno scenario più complesso: alcune assicurazioni potrebbero coprire parte delle spese, ma gran parte dei costi rimarrebbe sulle spalle dirette degli imputati.

Gli organizzatori della raccolta fondi tengono a precisare che l’iniziativa non intende in alcun modo interferire con il lavoro della magistratura, ma esclusivamente garantire ai colleghi un’adeguata difesa tecnica e legale. “Abbiamo grande rispetto delle istituzioni – scrivono – ma vogliamo che ai vigili sia concessa la possibilità di difendersi con i migliori strumenti in aula”.

L’ipotesi di una raccolta per l’infermiere Sores

Oltre ai tre pompieri, è coinvolto nel procedimento anche un infermiere della Sores. Anche per lui l’Ordine delle professioni infermieristiche di Udine sta valutando la possibilità di avviare una raccolta fondi dedicata. Restano da chiarire alcune questioni burocratiche e amministrative, ma l’intenzione è quella di garantire un sostegno concreto anche al quarto imputato.

I risarcimenti richiesti e il processo

Al di là delle spese legali, resta il nodo delle richieste di risarcimento danni avanzate dalle parti civili: complessivamente 3 milioni e 714mila euro, indirizzate al Ministero dell’Interno e all’Azienda regionale di coordinamento per la salute (ARCS).

Il processo prenderà il via il 17 novembre 2025, ma non si esclude la possibilità che i due procedimenti (quello dei Vigili del Fuoco e quello dell’infermiere Sores) possano venire riuniti in un’unica aula. In caso di condanna, il giudice penale potrebbe disporre provvisionali immediate e rinviare al giudice civile per la quantificazione complessiva del danno.

Un appuntamento giudiziario che si preannuncia delicato, seguito con attenzione sia dalle istituzioni che dall’opinione pubblica.

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