Una notte di Capodanno finita in tragedia
La notte di Capodanno si trasforma in una scena di crudele realtà per Ezechiele Mendoza Gutierrez, la cui vita è stata spezzata al Laghetto Alcione, un locale notturno dove la festa si è trasformata in tragedia. Anderson Vasquez Dipre, trentaquattrenne al centro delle indagini, viene accusato di omicidio a seguito di una violenta lite culminata nell’uso di un bicchiere rotto come arma mortale.
L’accusa e la decisione del tribunale
Il tribunale del Riesame, presieduto da Enzo Truncellito e con Giorgio Nicoli come estensore, ha rigettato la richiesta di revisione della misura di custodia cautelare in carcere, presentata dalla difesa di Vasquez Dipre. La decisione poggia su una valutazione accurata delle circostanze, evidenziando una spregiudicatezza e irresponsabilità marcate, nonché la pericolosità dell’indagato di commettere ulteriori reati gravi.
La serata fatale e il gesto irreparabile
Secondo le ricostruzioni, Vasquez Dipre ha abbandonato la propria abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari, per unirsi ai festeggiamenti al Laghetto Alcione. L’abuso di alcolici, ammesso dallo stesso imputato, ha giocato un ruolo chiave nella dinamica degli eventi, riducendo la sua capacità di controllo e contribuendo alla tragedia. La mancata richiesta di soccorso per la vittima getta un’ulteriore ombra sul suo comportamento quella notte.
Le ragioni di una difesa fragile
Vasquez Dipre ha cercato di giustificare il proprio comportamento affermando di essersi trovato in una situazione di autodifesa contro Mendoza, il quale avrebbe assunto un atteggiamento minaccioso a causa di vecchie incomprensioni. Tuttavia, questa spiegazione non ha trovato credito agli occhi della giustizia, che ha sottolineato la scarsa credibilità della sua versione dei fatti, vista la premeditazione e la gravità delle sue azioni.
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