Tagliamento a Latisana, petizione europea per la tutela del fiume: «no a opere invasive»
Petizione sul Tagliamento a Bruxelles: no a opere invasive, priorità a sicurezza e interventi sostenibili a Latisana.


UDINE – Un grido d’allarme forte e chiaro parte dal Friuli Venezia Giulia e arriva fino a Bruxelles, dove l’attenzione delle istituzioni europee si concentra ora sulla tutela del fiume Tagliamento e sulla sicurezza delle popolazioni rivierasche. A farsi portavoce della causa sono stati i consiglieri regionali Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), insieme all’europarlamentare pentastellata Valentina Palmisano, che ha patrocinato la presentazione della petizione presso la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo.
La petizione per la vita del Friuli rurale
L’iniziativa, promossa dal Comitato per la vita del Friuli rurale, chiede di concentrare gli sforzi sulla sicurezza idraulica evitando opere impattanti e completando in primo luogo gli interventi già previsti e finanziati nell’area di Latisana. L’obiettivo è duplice: proteggere le comunità esposte al rischio di alluvioni e garantire al contempo la salvaguardia ambientale di uno dei fiumi simbolo del Nordest.
Capozzi: un passaggio fondamentale per il territorio
«Abbiamo sostenuto convintamente la petizione – ha sottolineato Capozzi – perché rappresenta un passaggio fondamentale per dare forza alle richieste del territorio. L’Europa deve garantire che gli interventi siano realizzati in maniera sostenibile, senza opere di sbarramento invasive che non risolverebbero le criticità. È necessario, invece, completare subito le opere già finanziate e rimaste incompiute a Latisana».
Le critiche all’approccio della Regione
Più severa la posizione di Honsell, che ha ribadito come l’Europa da tempo raccomandi la gestione dei corsi d’acqua attraverso tecniche nature based, capaci di convivere con i mutamenti climatici, anziché tramite infrastrutture di grandi dimensioni. «Speriamo – ha dichiarato – che la saggezza dei comitati riesca a contrastare l’insipienza di chi governa la Regione, incapace di affrontare le emergenze annuali che i cambiamenti climatici ci pongono davanti».
Palmisano: portare la voce del Tagliamento a Bruxelles
Dal canto suo, l’europarlamentare Palmisano ha rimarcato il valore della petizione, che consente al Parlamento europeo di occuparsi direttamente delle richieste dei cittadini. «È un modo per dare visibilità internazionale – ha spiegato – a una battaglia che riguarda non solo il Friuli Venezia Giulia ma l’intera Europa, perché il Tagliamento rappresenta un patrimonio ambientale unico che non può essere compromesso da scelte sbagliate».
Sicurezza idraulica e tutela ambientale
Il cuore della mobilitazione resta la convinzione che la sicurezza delle comunità rivierasche possa essere raggiunta solo con opere mirate, rispettose dell’ambiente e capaci di garantire nel tempo la stabilità del territorio. Evitare soluzioni invasive e privilegiare approcci innovativi e sostenibili è la richiesta che, dal Friuli Venezia Giulia, ha ora raggiunto i palazzi di Bruxelles.
La partita si giocherà dunque a livello europeo, dove i comitati e i rappresentanti politici attendono risposte concrete, con la speranza che la voce del territorio trovi finalmente ascolto e che le priorità locali – sicurezza, ambiente e prevenzione – vengano riconosciute come obiettivi da perseguire senza compromessi.