Era morto da diversi giorni, i cani si sono cibati dei suoi resti: Flavio era vicino alla pensione

Resia, Flavio Micelli trovato morto in casa dopo giorni: i suoi cani si cibano dei resti, non l'hanno sbranato. Comunità sconvolta.

19 dicembre 2025 09:15
Era morto da diversi giorni, i cani si sono cibati dei suoi resti: Flavio era vicino alla pensione -
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RESIA (UD) – La frazione di Tigo, immersa nel silenzio della valle e affacciata sul torrente Resia, è stata scossa da una vicenda di profondo dolore: la morte di Flavio Micelli, 66 anni, trovato senza vita nella sua abitazione e circondato dai suoi quattro cani, che – rimasti soli per giorni – avrebbero finito col nutrirsi del corpo. Un episodio terribile che ha sconvolto la comunità e aperto ferite difficili da rimarginare.

La scoperta: il fratello trova il corpo dopo giorni

A dare l’allarme sono stati i vicini, preoccupati dal silenzio che da tempo regnava attorno alla casa. È stato il fratello di Micelli a entrare nell’abitazione e fare la scoperta, mentre dell’uomo non si avevano notizie da almeno tre giorni. I cani, debilitati e provati, sono stati recuperati dai veterinari e trasferiti al canile di Tolmezzo, come previsto dal protocollo.

Un volto noto della valle

Nella quiete di Tigo, Flavio Micelli era una presenza familiare. Chi trascorreva le estati nella frazione lo ricordava come un uomo discreto, sempre accompagnato dai suoi cani, compagni fedeli di una vita solitaria ma profondamente legata alla natura.

"Veniva spesso a bere un caffè" – racconta il titolare di un bar della zona –. Era una persona tranquilla, riservata, ma presente. I suoi cani non erano aggressivi: li teneva con sé, liberi nel cortile. Erano la sua vera compagnia».

Una vita nei boschi del Tarvisiano

Micelli lavorava come operaio forestale per il Nucleo Biodiversità di Tarvisio, occupandosi della manutenzione dei sentieri, del verde e delle strutture in legno. Un impegno svolto con dedizione e precisione, come ricorda il comandante Cristiano Manni: «Era un lavoratore affidabile, una presenza importante per il territorio».

Negli ultimi due anni aveva dovuto rallentare l’attività a causa di alcuni problemi di salute, ma era formalmente ancora in servizio. Attendeva la pensione tra la primavera e l’estate del prossimo anno.

Un uomo riservato ma non isolato

Pur vivendo da solo, non era un eremita. Partecipava agli eventi del paese, dal carnevale alle feste, e riceveva regolarmente visite dai fratelli, che si accertavano del suo stato di salute. Non aveva una famiglia propria, ma restava legato ai suoi affetti.

Dolore e sgomento della comunità

Giovedì, attorno alla casa, si respirava un’atmosfera di smarrimento profondo. I familiari, arrivati anche da Gorizia, erano visibilmente scossi. Anche la sindaca, presente sul posto, ha espresso vicinanza ai congiunti e alla comunità.

Intorno, un continuo via vai di soccorsi: i vigili del fuoco per l’accesso in sicurezza all’abitazione, i carabinieri per gli accertamenti investigativi, i veterinari dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale per la presa in carico dei cani.

Il destino dei cani

I quattro animali, indeboliti ma non aggressivi, sono stati trasferiti al canile di Tolmezzo, dove saranno tenuti sotto osservazione nei prossimi giorni. Le autorità valuteranno quale potrà essere il loro futuro, un capitolo ulteriore e doloroso di una vicenda già carica di tragedia.

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