Oggi, 19 novembre 2024, nell’ambito dei servizi di Ordine e Sicurezza pubblica disposti dal Questore di Udine, Domenico Farinacci, è stato effettuato un controllo accurato presso la Casa dell’Immacolata, fondata da Don De Roja nel 1952, in via Chisimaio n. 40. L’intervento, realizzato congiuntamente da personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia Locale di Udine, ha avuto l’obiettivo di monitorare la struttura in relazione alla prevenzione dei reati, con particolare attenzione ai fenomeni di devianza giovanile che si sono verificati recentemente.
Il controllo all’interno della Casa dell’Immacolata
Durante la mattinata, il personale di polizia ha eseguito un controllo meticoloso e approfondito in tutte le camerate della struttura, anche grazie alla collaborazione del cane Izzi della Polizia Locale di Udine. Il controllo ha riguardato sia l’area delle camerate esterne del corpo principale della Casa, sia la palazzina situata al terzo e ultimo piano. Le operazioni si sono svolte senza riscontrare alcuna criticità all’interno della struttura.
Collaborazione con gli educatori e il personale della struttura
L’attività di controllo è stata svolta in modo ordinato e pacifico, con la costante presenza di almeno un educatore della struttura, che ha collaborato proficuamente all’intera operazione. Inoltre, erano presenti la Responsabile della Struttura e il Direttore, che hanno supportato le forze dell’ordine durante l’intero processo.
Ritrovamenti all’esterno della struttura
Una volta concluso il controllo interno, l’attenzione si è spostata all’esterno della Casa dell’Immacolata. Sotto una pianta ad alto fusto sono state trovate, ben occultate, due spranghe metalliche, nascoste con l’intento di camuffarle. Inoltre, ai piedi di un albero, è stato trovato un bilancino di precisione, avvolto in cellophane, segno che fosse stato intenzionalmente nascosto e non dimenticato.
Un albero vicino presentava un segnale di individuazione ovvero una lunga sciarpa annotata ad un ramo raggiungibile solo con l’utilizzo di una scala (come effettivamente fatto) pianta che attraeva in modo particolare Izzi che continuava a segnalare la presenza di stupefacente (che si ritiene ci sia stata e pertanto percepita dal cane), ma senza esito positivo, in quanto verosimilmente rimasta solo in minime tracce.
Il controllo, pur evidenziando alcuni ritrovamenti sospetti all’esterno, non ha fatto emergere problematiche interne alla struttura. Le operazioni si sono svolte in totale sicurezza, con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, senza la rilevazione di criticità maggiori.
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