La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 12924/2025, ha ribadito un principio fondamentale in tema di sanzioni autovelox: è illegittimo l’accertamento effettuato con un apparecchio autovelox che, pur essendo stato approvato, non è stato debitamente omologato. La decisione della Corte ha chiarito che l’approvazione dello strumento di rilevamento della velocità non è sufficiente per considerarlo conforme alle normative, poiché non può essere considerata equivalente all’omologazione ministeriale, che è l’unica valida sul piano giuridico.
La bocciatura della circolare ministeriale
In un passaggio cruciale, la Cassazione ha annullato anche la circolare ministeriale n. 995/2025, che, basandosi su un parere dell’Avvocatura dello Stato, tentava di attribuire parità giuridica tra approvazione e omologazione degli autovelox. Secondo i giudici, le circolari ministeriali non possono influire sull’interpretazione della legge in quanto non si basano su fonti primarie. In altre parole, la semplice approvazione di uno strumento di rilevamento della velocità non giustifica il suo utilizzo nelle sanzioni.
Implicazioni per gli automobilisti
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) FVG, rappresentato dal presidente R.G. Englaro, ha accolto positivamente la decisione della Cassazione. Secondo Englaro, questa ordinanza non solo conferma che le multe elevate con autovelox approvati ma non omologati sono nulle, ma stabilisce anche che non si può procedere alla decurtazione dei punti sulla patente per tali sanzioni. Una notizia importante per tutti gli automobilisti che potrebbero aver ricevuto una multa tramite dispositivi non omologati, i cui effetti, secondo la Cassazione, non devono essere ritenuti validi.
L’attesa per il decreto del MIT
Nel frattempo, si attende da mesi l’uscita di un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) che dovrebbe fare chiarezza sull’omologazione degli autovelox e disciplinare in modo definitivo le modalità di sanzionamento. Tuttavia, il decreto, che era stato presentato, è stato poi ritirato, lasciando il settore in una situazione di incertezza.
Possibilità di ricorso per le sanzioni
Il Movimento Difesa del Cittadino ricorda agli automobilisti che è possibile impugnare le sanzioni in caso di autovelox non omologati. Il ricorso può essere presentato:
- Entro 60 giorni dalla data di contestazione o notifica della violazione, davanti al Prefetto.
- Entro 30 giorni davanti al Giudice di Pace. Tuttavia, per le sanzioni già pagate o per quelle per cui sono scaduti i termini per il ricorso, non è più possibile presentare reclamo.
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