Nell’ambito di un’impegnativa operazione di monitoraggio della regolarità delle procedure d’esame per la patente di guida, la Polizia di Stato di Udine ha scoperto un intricato piano di frode, mettendo in luce l’utilizzo di tecnologie avanzate. Le indagini, condotte in collaborazione con gli Uffici della Motorizzazione Civile di Udine, hanno rivelato una serie di casi in cui candidati, provenienti da diverse province del Nord Italia, tentavano di superare gli esami in maniera illecita.
La tecnica usata dai truffatori
Durante una sessione di esame teorico, la Squadra di Polizia Giudiziaria ha intercettato un giovane uomo di origini indiane residente in provincia di Parma. Sospettando del suo comportamento insolito, gli agenti hanno scoperto un sofisticato sistema di dispositivi nascosti all’interno del suo abbigliamento. Una microtelecamera occultata e un auricolare bluetooth gli fornivano risposte esatte attraverso impulsi vibranti.
La frode si è ripetuta con altre due persone, cittadini del Bangladesh e del Sudan, che utilizzavano la stessa tecnica durante la seduta d’esame del 27 novembre. Successivamente, un altro cittadino pakistano è stato scoperto mentre faceva ricorso agli stessi congegni elettronici, in data 4 dicembre. La Polizia ha sequestrato i dispositivi e denunciato i responsabili alla Procura della Repubblica di Udine. Questi episodi evidenziano la necessità di vigilare attentamente durante gli esami di guida, poiché le tecnologie avanzate possono essere sfruttate in modo illecito.
Le autorità inoltre, sottolineano l’importanza di questi controlli per garantire che i conducenti, anche se formalmente in possesso della patente, abbiano le competenze necessarie per garantire la sicurezza stradale. La sinergia tra forze dell’ordine e Motorizzazione Civile di Udine rimane fondamentale per prevenire futuri episodi di frode e garantire l’integrità degli esami di guida.
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