Chi era la vittima del crimine di Gemona, Alessandro Venier: l'orrore in famiglia
Alessandro Venier, ucciso e fatto a pezzi dalla madre e dalla compagna. La figlioletta di 6 mesi affidata ai servizi sociali.


GEMONA DEL FRIULI (UDINE) – Un dramma familiare di una violenza impensabile: Alessandro Venier, 35 anni, è stato ucciso e fatto a pezzi nella sua abitazione. A essere fermate per l’omicidio sono la madre e la compagna dell'uomo, che hanno confessato il crimine.
Un uomo riservato con il sogno di trasferirsi in Colombia
Chi conosceva Alessandro lo descriveva come una persona tranquilla, riservata, spesso vista passeggiare per le vie del paese con la compagna e la figlioletta di soli sei mesi, nata lo scorso gennaio.
Viaggiava frequentemente per motivi professionali e nutriva un grande desiderio: trasferirsi in Colombia, patria della compagna, per costruirsi una nuova vita lontano, insieme alla sua famiglia.
Il corpo di Alessandro rinvenuto in un bidone nascosto in cantina
La madre di Alessandro, ben conosciuta nel quartiere, è un'infermiera all’ospedale di Gemona e svolge anche l'attività di formatrice OSS. A detta dei residenti, era una figura nota e stimata. Proprio lei, insieme alla compagna del figlio, avrebbe partecipato all’omicidio, sebbene i ruoli di ciascuna siano ancora al vaglio degli investigatori.
Il delitto si è consumato nell’abitazione di famiglia, dove le due donne hanno agito, secondo le prime ricostruzioni, in maniera congiunta.
Il corpo è stato rinvenuto all'interno di un bidone, nascosto in cantina, dopo la loro chiamata ai Carabinieri con cui le due donne hanno confessato l’accaduto.
Il mistero del movente e la bimba affidata ai servizi sociali
Al momento, il movente dell’efferato gesto resta oscuro. Gli investigatori del Comando provinciale di Udine, insieme ai reparti scientifici, stanno ricostruendo con esattezza le dinamiche del delitto. È ancora da chiarire cosa abbia spinto madre e compagna a commettere un atto così estremo e macabro.
I rilievi in casa sono in corso e le indagini proseguono serrate.
Nel frattempo, la bambina di sei mesi è stata presa in carico dai servizi sociali.