La riserva naturale regionale del lago di Cornino, situata nel cuore delle Prealpi friulane, continua a essere teatro di eventi eccezionali che attirano l’attenzione di studiosi e appassionati di avifauna da tutto il mondo. Recentemente, l’area ha ospitato due ospiti rarissimi: un gipeto e un’aquila di mare. Questi avvistamenti non solo arricchiscono la biodiversità locale, ma sono anche indicatori di fenomeni ambientali più ampi, segnando un momento significativo nella storia naturale della regione.
Il ritorno del gipeto nelle Alpi friulane
Per la prima volta, un gipeto si è trattenuto nelle Prealpi friulane, un evento che testimonia una possibile ricolonizzazione di questa specie nelle Alpi. Seguendo i movimenti dei grifoni, il gipeto utilizza le stesse aree per la sosta e il riposo, integrandosi nel panorama avifaunistico locale. Questo grande rapace, una volta quasi estinto, rappresenta una delle più belle riuscite storie di conservazione.
L’aquila di mare: un avvistamento tra i laghi
Un altro importante avvistamento è stato quello dell’aquila di mare, notata tra la riserva e i vicini laghetti Pakar. Attratta dalla presenza di cibo abbondante e dal raduno di altri rapaci e corvidi, l’aquila di mare conferma la riserva come un punto di attrazione cruciale per la fauna alata.
Un corridoio alpino sempre più vivace
L’intensificarsi dei movimenti di grandi aquile e avvoltoi lungo il corridoio che connette l’Europa occidentale a quella orientale, e tra le Alpi e i Balcani, è un fenomeno in crescita. Questo è il frutto diretto dei progetti di conservazione e reintroduzione attuati in vari Paesi, che stanno notevolmente aumentando le popolazioni di queste maestose creature e favorendo un flusso continuo di esemplari attraverso regioni diverse.
La reintroduzione dell’avvoltoio monaco in Bulgaria
Un esempio lampante di questi sforzi è il piano di reintroduzione dell’avvoltoio monaco in Bulgaria, che in pochi anni ha portato alla formazione di una popolazione di 20 coppie nidificanti. Anche se ancora limitata, la presenza di questi avvoltoi è ormai una realtà tangibile anche a Cornino, dove ogni anno giungono nuovi “ospiti”. Uno di questi è l’imponente Tewes, un avvoltoio monaco spagnolo, che dopo essere stato liberato in Bulgaria nel 2020, è ritornato alla riserva quest’anno.
Commenti dell’amministrazione locale
«Le presenze di questi rapaci sono estremamente significative», afferma Luigino Ingrassi, vicesindaco di Forgaria e delegato alla riserva. «Esse permettono osservazioni di altissimo interesse per birdwatcher e fotografi e contribuiscono significativamente al successo dei progetti di conservazione supportati dalla regione e dal Comune di Forgaria». La gestione e il monitoraggio, coordinati dalla Cooperativa Pavees e dal suo direttore scientifico Fulvio Genero, sono fondamentali per il mantenimento e l’espansione della biodiversità nella riserva.
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