TOLMEZZO (UDINE) – Mobilitazione a Tolmezzo contro l’esternalizzazione del personale del Pronto soccorso
Cittadini, amministratori e rappresentanti politici si sono ritrovati in piazza a Tolmezzo per esprimere preoccupazione e dissenso rispetto alla proposta di esternalizzazione parziale del personale del Pronto soccorso. Una mobilitazione sentita, che rappresenta un segnale chiaro alla Regione: la montagna non vuole essere dimenticata.
La manifestazione, organizzata all’esterno della sede della Comunità di montagna della Carnia, ha avuto luogo mentre all’interno si teneva un acceso confronto tra l’Assessore regionale alla Salute, Riccardi, e i sindaci dell’Alto Friuli. Oggetto del dibattito: il futuro del presidio sanitario di Tolmezzo, nodo strategico per l’intero territorio montano.
A farsi portavoce delle istanze locali è stato Denis Baron, esponente del Patto per l’Autonomia Alto Friuli, che ha duramente criticato la proposta regionale: «È un affronto alla montagna, una scelta che indebolisce ulteriormente la già fragile rete sanitaria dell’area montana». Baron ha sottolineato come questa misura rappresenti l’ennesimo taglio mascherato, volto a depotenziare un servizio essenziale.
Una scelta che divide e preoccupa
Secondo Baron, il problema affonda le radici in una carenza strutturale di medici di base e guardie mediche, figure che avrebbero il compito di filtrare gli accessi al pronto soccorso, alleggerendo così la pressione sulla struttura. Piuttosto che risolvere alla radice le criticità, si punta su una soluzione-tampone che rischia di spostare parte del personale verso altri presidi, come quello di Udine, senza però risolvere i problemi del capoluogo friulano.
«Un’operazione controproducente – ha evidenziato – che finisce per penalizzare i territori periferici, già messi a dura prova dall’isolamento e dalle difficoltà logistiche». Il timore è che la montagna venga ancora una volta sacrificata sull’altare della razionalizzazione dei costi, con gravi ricadute sulla qualità dei servizi per i cittadini.
La richiesta di trasparenza alla Regione
Durante l’incontro, la richiesta di trasparenza è stata uno dei temi più sentiti. «Se davvero le scelte sono fatte con senso di responsabilità e nel pieno interesse pubblico – ha dichiarato Baron – non c’è motivo di evitare il confronto, né dentro né fuori le sedi istituzionali». La critica è rivolta al modo in cui la questione è stata gestita, senza il coinvolgimento reale delle comunità locali.
Baron ha rilanciato la necessità di un dibattito aperto sul modello di sanità pubblica che la Regione intende promuovere, specialmente per le aree montane, che non possono essere trattate come territori di serie B. Le parole d’ordine sono chiare: equità, ascolto e coerenza.
Una battaglia che non si fermerà
La protesta di Tolmezzo non rappresenta un episodio isolato, ma l’inizio di una mobilitazione più ampia, che ha il potenziale per unire diversi territori montani del Friuli. Le istanze portate in piazza sono condivise da molte realtà che si sentono tagliate fuori dal processo decisionale e che vedono ridursi, anno dopo anno, i servizi essenziali. L’obiettivo è quello di riportare la sanità pubblica al centro del dibattito politico, rifiutando logiche di privatizzazione mascherate da soluzioni emergenziali. «Difendere il Pronto soccorso di Tolmezzo – ha concluso Baron – significa difendere il diritto alla salute per tutta la Carnia».
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