Il dibattito sulla mobilità urbana in Friuli-Venezia Giulia vive una svolta epocale grazie all’assessora Amirante, che con coraggio si distacca dalle linee guida del disegno di legge proposto dal ministro Salvini, orientando la regione verso il progetto di città 30. Questa iniziativa non mira semplicemente a ridurre i limiti di velocità, ma a riformulare il concetto stesso di vivibilità urbana, ponendo le basi per una trasformazione radicale degli spazi cittadini in luoghi più sicuri e accoglienti per tutti.
Un cambio di paradigma per la sicurezza stradale
La consigliera Giulia Massolino evidenzia come la proposta di trasformare le città in spazi a prevalenza 30 km/h non sia solo una questione di regolamentazione della velocità, ma un vero e proprio cambio di paradigma che pone al centro la sicurezza e la sostenibilità. L’accoglimento della mozione presentata dal Gruppo Consiliare Patto per l’Autonomia – Civica FVG rappresenta un segnale forte dell’impegno della Giunta regionale a favore di un territorio più sicuro e vivibile.
La sicurezza: una priorità inderogabile
I dati Istat sulle incidenze stradali in Friuli-Venezia Giulia parlano chiaro: il 2022 ha visto un numero allarmante di incidenti, con un significativo impatto umano e sociale. La strategia di Amirante e della consigliera Massolino si concentra sulla necessità di intervenire concretamente sulla velocità come fattore di rischio, promuovendo un’infrastruttura viaria che favorisca una riduzione sostanziale degli incidenti. La visione è quella di una città pensata per le persone, dove la sicurezza diventa il pilastro portante di ogni decisione in tema di mobilità.
Un investimento sul futuro delle città
Le azioni proposte e i contributi alle amministrazioni locali che si impegnano a rivedere la propria politica di viabilità rappresentano un investimento sul futuro. L’obiettivo è quello di creare ambienti urbani a misura d’uomo, dove la qualità della vita urbana si eleva grazie a una pianificazione attenta e inclusiva. Il progetto di città 30, con le sue implicazioni sulla sicurezza stradale e sulla sostenibilità ambientale, si pone come esempio virtuoso di come le politiche pubbliche possano effettivamente contribuire a modellare città più sicure, vivibili e a misura di cittadino.
Conclusione: La posizione dell’assessora Amirante e l’impegno del Gruppo Consiliare Patto per l’Autonomia – Civica FVG segnano un momento di svolta nella gestione della mobilità urbana e della sicurezza stradale in Friuli-Venezia Giulia. Superando le controversie legate al ddl Salvini, la regione si avvia verso una trasformazione che mette al primo posto il benessere dei cittadini, con un approccio innovativo e sostenibile alla vita urbana.
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