UDINE – Sono stati in tanti questa mattina al Parco di Sant’Osvaldo di Udine a ritrovarsi alle 10 per festeggiare insieme il compleanno di Franco Basaglia (11 marzo 1924-2024). Lo hanno fatto attraverso un’azione partecipata e una camminata nel Parco, al termine della quale tutti e tutte insieme hanno composto un grande 100 umano sul prato vicino al chiosco.
Nel cuore del Parco di Sant’Osvaldo, un’iniziativa unica per celebrare il compleanno di Franco Basaglia, figura fondamentale nel campo della salute mentale. L’invito è stato rivolto a tutti gli abitanti, amici, e amiche del Parco e la risposta è stata accolta con entusiasmo. Partecipata la camminata accompagnata dall’evocativo suono della fisarmonica. Un evento non è stato solo occasione preziosa per mantenere viva la memoria dello psichiatra veneziano, ma anche per dare il via a un anno ricco di festeggiamenti e riflessioni, celebrando il lascito di Basaglia e il suo importante contributo alla vita di tante persone, e l’impronta indelebile nel campo della salute mentale che ha lasciato.
Quel “100 umano” composto nel prato è stato un gesto simbolico, seguito da un momento di condivisione dove ognuno ha potuto raccontare come si riflette il pensiero basagliano nella propria vita quotidiana. Qui alcuni pensieri delle persone che frequentano la Comunità Nove, Raffaele (1), Giancarlo, Mirco, Nicoletta, Raffaele (2).
RAFFAELE Siamo un gruppo di persone, utenti e operatori del Parco di Sant’Osvaldo. Ci siamo confrontati su cosa significhi, per ognuno di noi, la figura di Basaglia. Pensare a Basaglia ci fa venire in mente parole come: coraggio, integrazione, rivoluzione, giustizia, amore e libertà.
GIANCARLO Franco Basaglia fu un riformatore, una persona illuminata, un grande uomo e un grande psichiatra. Nel suo pensiero c’era apertura verso le persone, si avvicinava alla sofferenza di uomini e donne e ponendo lo sguardo verso cosa potesse esserci oltre alla malattia.
MIRCO Basaglia non chiuse semplicemente i manicomi, sottolineò che gli esseri umani hanno dei diritti e che le diversità non devono essere oppresse. La Rivoluzione basagliana affonda il suo sguardo nell’umanità, nella capacità di osservazione dell’altro e del mondo, nella volontà di garantire una cura costituita da medicine giuste, tra le quali i diritti, gli affetti e le relazioni.
NICOLETTA Ogni tanto nel mondo nascono individui speciali che, nonostante periodi storici difficili, riescono a creare grandi innovazioni, innescare cambiamenti, trasformare modi di pensare. Da soli non possono nulla e Basaglia non era solo. Bisogna ricordare tutto quell’insieme di persone che, con lui, hanno permesso il cambiamento.
RAFFAELE Oggi sentiamo la necessità di farci portatori di un fondamentale principio basagliano su cui non è possibile scendere a compromessi: L’umanità deve rimanere al centro. Abbiamo scelto di farlo simbolicamente oggi mettendo al centro del nostro parco le persone, ognuno con la sua individualità, la sua storia, le sue fatiche e le sue ricchezze. Solo grazie al contributo di ciascuno possiamo mantenere alta l’attenzione e l’accessibilità ad una salute mentale che sia certa, non solo possibile.
Un passaggio da Conferenze brasiliane, 1979
“Vede, la cosa importante è che abbiamo dimostrato che l’impossibile diventa possibile. 10, 15, 20 anni fa era impensabile che un manicomio potesse essere distrutto. Magari i manicomi torneranno a essere chiusi e più chiusi di prima, io non lo so, ma ad ogni modo noi abbiamo dimostrato che si può assistere la persona folle in un altro modo e la testimonianza è fondamentale. Non credo che il fatto che un’azione riesca a generalizzarsi voglia dire che si è vinto. Il punto importante è un altro, è che ora si sa cosa si può fare”. (Franco Basaglia)
Sono intervenuti il direttore del Dsm di Udine Marco Bertoli, l’assessore comunale Chiara Dazzan, la presidente di Legacoop Fvg Michela Vogrig, il consigliere regionale Furio Honsell (già sindaco di Udine). Per Itaca era presente il presidente Paolo Castagna.
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