Una serata intensa al Cinema Visionario di Udine
UDINE – Una serata intensa, partecipata, carica di emozioni autentiche: l’edizione di giugno della rassegna “Giovedì prima di tutto” ha conquistato il pubblico del Cinema Visionario, registrando il tutto esaurito nella sala Astra e confermandosi come uno degli appuntamenti culturali più sentiti del territorio.
Protagonisti sul palco, insieme alla giornalista Monica Bertarelli, due figure molto diverse ma unite da una profonda connessione con il Friuli Venezia Giulia e con il mare: Nino Solero e Tommaso Romanelli


Solero, esploratore dell’anima prima ancora che dei confini geografici, ha rapito l’attenzione dei presenti con i suoi racconti di navigazioni estreme e traversate oceaniche in solitaria, spesso su barche costruite da sé. Le sue parole – dense di aneddoti, avventure sfiorate e riflessioni esistenziali – hanno trasformato la sala in una piccola barca, sospesa tra onde di stupore e ammirazione. In platea anche molti amici e compagni di viaggio, giunti da lontano – dalla Svizzera agli Stati Uniti – per rendergli omaggio, in una testimonianza tangibile del segno lasciato dal suo spirito libero e generoso.


Profondamente toccante anche il momento dedicato a Tommaso Romanelli, figlio del velista Andrea Romanelli, tragicamente scomparso in mare nel 1998 durante una regata. Attraverso la scoperta di vecchi filmati VHS del padre, ritrovati cinque anni fa, Tommaso ha intrapreso un percorso di riscoperta personale che ha dato vita al docufilm “No more trouble: cosa rimane di una tempesta”. Alcuni estratti del documentario, proiettati durante la serata, hanno suscitato una forte partecipazione emotiva: le immagini grezze e autentiche delle navigazioni di Andrea hanno restituito presenza e calore a una figura che il tempo non ha cancellato.

Una serata intensa al Cinema Visionario di Udine
UDINE – Una serata intensa, partecipata, carica di emozioni autentiche: l’edizione di giugno della rassegna “Giovedì prima di tutto” ha conquistato il pubblico del Cinema Visionario, registrando il tutto esaurito nella sala Astra e confermandosi come uno degli appuntamenti culturali più sentiti del territorio.
Protagonisti sul palco, insieme alla giornalista Monica Bertarelli, due figure molto diverse ma unite da una profonda connessione con il Friuli Venezia Giulia e con il mare: Nino Solero e Tommaso Romanelli


Solero, esploratore dell’anima prima ancora che dei confini geografici, ha rapito l’attenzione dei presenti con i suoi racconti di navigazioni estreme e traversate oceaniche in solitaria, spesso su barche costruite da sé. Le sue parole – dense di aneddoti, avventure sfiorate e riflessioni esistenziali – hanno trasformato la sala in una piccola barca, sospesa tra onde di stupore e ammirazione. In platea anche molti amici e compagni di viaggio, giunti da lontano – dalla Svizzera agli Stati Uniti – per rendergli omaggio, in una testimonianza tangibile del segno lasciato dal suo spirito libero e generoso.


Profondamente toccante anche il momento dedicato a Tommaso Romanelli, figlio del velista Andrea Romanelli, tragicamente scomparso in mare nel 1998 durante una regata. Attraverso la scoperta di vecchi filmati VHS del padre, ritrovati cinque anni fa, Tommaso ha intrapreso un percorso di riscoperta personale che ha dato vita al docufilm “No more trouble: cosa rimane di una tempesta”. Alcuni estratti del documentario, proiettati durante la serata, hanno suscitato una forte partecipazione emotiva: le immagini grezze e autentiche delle navigazioni di Andrea hanno restituito presenza e calore a una figura che il tempo non ha cancellato.

Una serata intensa al Cinema Visionario di Udine
UDINE – Una serata intensa, partecipata, carica di emozioni autentiche: l’edizione di giugno della rassegna “Giovedì prima di tutto” ha conquistato il pubblico del Cinema Visionario, registrando il tutto esaurito nella sala Astra e confermandosi come uno degli appuntamenti culturali più sentiti del territorio.
Protagonisti sul palco, insieme alla giornalista Monica Bertarelli, due figure molto diverse ma unite da una profonda connessione con il Friuli Venezia Giulia e con il mare: Nino Solero e Tommaso Romanelli


Solero, esploratore dell’anima prima ancora che dei confini geografici, ha rapito l’attenzione dei presenti con i suoi racconti di navigazioni estreme e traversate oceaniche in solitaria, spesso su barche costruite da sé. Le sue parole – dense di aneddoti, avventure sfiorate e riflessioni esistenziali – hanno trasformato la sala in una piccola barca, sospesa tra onde di stupore e ammirazione. In platea anche molti amici e compagni di viaggio, giunti da lontano – dalla Svizzera agli Stati Uniti – per rendergli omaggio, in una testimonianza tangibile del segno lasciato dal suo spirito libero e generoso.


Profondamente toccante anche il momento dedicato a Tommaso Romanelli, figlio del velista Andrea Romanelli, tragicamente scomparso in mare nel 1998 durante una regata. Attraverso la scoperta di vecchi filmati VHS del padre, ritrovati cinque anni fa, Tommaso ha intrapreso un percorso di riscoperta personale che ha dato vita al docufilm “No more trouble: cosa rimane di una tempesta”. Alcuni estratti del documentario, proiettati durante la serata, hanno suscitato una forte partecipazione emotiva: le immagini grezze e autentiche delle navigazioni di Andrea hanno restituito presenza e calore a una figura che il tempo non ha cancellato.

Una serata intensa al Cinema Visionario di Udine
UDINE – Una serata intensa, partecipata, carica di emozioni autentiche: l’edizione di giugno della rassegna “Giovedì prima di tutto” ha conquistato il pubblico del Cinema Visionario, registrando il tutto esaurito nella sala Astra e confermandosi come uno degli appuntamenti culturali più sentiti del territorio.
Protagonisti sul palco, insieme alla giornalista Monica Bertarelli, due figure molto diverse ma unite da una profonda connessione con il Friuli Venezia Giulia e con il mare: Nino Solero e Tommaso Romanelli


Solero, esploratore dell’anima prima ancora che dei confini geografici, ha rapito l’attenzione dei presenti con i suoi racconti di navigazioni estreme e traversate oceaniche in solitaria, spesso su barche costruite da sé. Le sue parole – dense di aneddoti, avventure sfiorate e riflessioni esistenziali – hanno trasformato la sala in una piccola barca, sospesa tra onde di stupore e ammirazione. In platea anche molti amici e compagni di viaggio, giunti da lontano – dalla Svizzera agli Stati Uniti – per rendergli omaggio, in una testimonianza tangibile del segno lasciato dal suo spirito libero e generoso.


Profondamente toccante anche il momento dedicato a Tommaso Romanelli, figlio del velista Andrea Romanelli, tragicamente scomparso in mare nel 1998 durante una regata. Attraverso la scoperta di vecchi filmati VHS del padre, ritrovati cinque anni fa, Tommaso ha intrapreso un percorso di riscoperta personale che ha dato vita al docufilm “No more trouble: cosa rimane di una tempesta”. Alcuni estratti del documentario, proiettati durante la serata, hanno suscitato una forte partecipazione emotiva: le immagini grezze e autentiche delle navigazioni di Andrea hanno restituito presenza e calore a una figura che il tempo non ha cancellato.

Una serata intensa al Cinema Visionario di Udine
UDINE – Una serata intensa, partecipata, carica di emozioni autentiche: l’edizione di giugno della rassegna “Giovedì prima di tutto” ha conquistato il pubblico del Cinema Visionario, registrando il tutto esaurito nella sala Astra e confermandosi come uno degli appuntamenti culturali più sentiti del territorio.
Protagonisti sul palco, insieme alla giornalista Monica Bertarelli, due figure molto diverse ma unite da una profonda connessione con il Friuli Venezia Giulia e con il mare: Nino Solero e Tommaso Romanelli


Solero, esploratore dell’anima prima ancora che dei confini geografici, ha rapito l’attenzione dei presenti con i suoi racconti di navigazioni estreme e traversate oceaniche in solitaria, spesso su barche costruite da sé. Le sue parole – dense di aneddoti, avventure sfiorate e riflessioni esistenziali – hanno trasformato la sala in una piccola barca, sospesa tra onde di stupore e ammirazione. In platea anche molti amici e compagni di viaggio, giunti da lontano – dalla Svizzera agli Stati Uniti – per rendergli omaggio, in una testimonianza tangibile del segno lasciato dal suo spirito libero e generoso.


Profondamente toccante anche il momento dedicato a Tommaso Romanelli, figlio del velista Andrea Romanelli, tragicamente scomparso in mare nel 1998 durante una regata. Attraverso la scoperta di vecchi filmati VHS del padre, ritrovati cinque anni fa, Tommaso ha intrapreso un percorso di riscoperta personale che ha dato vita al docufilm “No more trouble: cosa rimane di una tempesta”. Alcuni estratti del documentario, proiettati durante la serata, hanno suscitato una forte partecipazione emotiva: le immagini grezze e autentiche delle navigazioni di Andrea hanno restituito presenza e calore a una figura che il tempo non ha cancellato.

Una serata intensa al Cinema Visionario di Udine
UDINE – Una serata intensa, partecipata, carica di emozioni autentiche: l’edizione di giugno della rassegna “Giovedì prima di tutto” ha conquistato il pubblico del Cinema Visionario, registrando il tutto esaurito nella sala Astra e confermandosi come uno degli appuntamenti culturali più sentiti del territorio.
Protagonisti sul palco, insieme alla giornalista Monica Bertarelli, due figure molto diverse ma unite da una profonda connessione con il Friuli Venezia Giulia e con il mare: Nino Solero e Tommaso Romanelli


Solero, esploratore dell’anima prima ancora che dei confini geografici, ha rapito l’attenzione dei presenti con i suoi racconti di navigazioni estreme e traversate oceaniche in solitaria, spesso su barche costruite da sé. Le sue parole – dense di aneddoti, avventure sfiorate e riflessioni esistenziali – hanno trasformato la sala in una piccola barca, sospesa tra onde di stupore e ammirazione. In platea anche molti amici e compagni di viaggio, giunti da lontano – dalla Svizzera agli Stati Uniti – per rendergli omaggio, in una testimonianza tangibile del segno lasciato dal suo spirito libero e generoso.


Profondamente toccante anche il momento dedicato a Tommaso Romanelli, figlio del velista Andrea Romanelli, tragicamente scomparso in mare nel 1998 durante una regata. Attraverso la scoperta di vecchi filmati VHS del padre, ritrovati cinque anni fa, Tommaso ha intrapreso un percorso di riscoperta personale che ha dato vita al docufilm “No more trouble: cosa rimane di una tempesta”. Alcuni estratti del documentario, proiettati durante la serata, hanno suscitato una forte partecipazione emotiva: le immagini grezze e autentiche delle navigazioni di Andrea hanno restituito presenza e calore a una figura che il tempo non ha cancellato.

Una serata intensa al Cinema Visionario di Udine
UDINE – Una serata intensa, partecipata, carica di emozioni autentiche: l’edizione di giugno della rassegna “Giovedì prima di tutto” ha conquistato il pubblico del Cinema Visionario, registrando il tutto esaurito nella sala Astra e confermandosi come uno degli appuntamenti culturali più sentiti del territorio.
Protagonisti sul palco, insieme alla giornalista Monica Bertarelli, due figure molto diverse ma unite da una profonda connessione con il Friuli Venezia Giulia e con il mare: Nino Solero e Tommaso Romanelli


Solero, esploratore dell’anima prima ancora che dei confini geografici, ha rapito l’attenzione dei presenti con i suoi racconti di navigazioni estreme e traversate oceaniche in solitaria, spesso su barche costruite da sé. Le sue parole – dense di aneddoti, avventure sfiorate e riflessioni esistenziali – hanno trasformato la sala in una piccola barca, sospesa tra onde di stupore e ammirazione. In platea anche molti amici e compagni di viaggio, giunti da lontano – dalla Svizzera agli Stati Uniti – per rendergli omaggio, in una testimonianza tangibile del segno lasciato dal suo spirito libero e generoso.


Profondamente toccante anche il momento dedicato a Tommaso Romanelli, figlio del velista Andrea Romanelli, tragicamente scomparso in mare nel 1998 durante una regata. Attraverso la scoperta di vecchi filmati VHS del padre, ritrovati cinque anni fa, Tommaso ha intrapreso un percorso di riscoperta personale che ha dato vita al docufilm “No more trouble: cosa rimane di una tempesta”. Alcuni estratti del documentario, proiettati durante la serata, hanno suscitato una forte partecipazione emotiva: le immagini grezze e autentiche delle navigazioni di Andrea hanno restituito presenza e calore a una figura che il tempo non ha cancellato.

Una serata intensa al Cinema Visionario di Udine
UDINE – Una serata intensa, partecipata, carica di emozioni autentiche: l’edizione di giugno della rassegna “Giovedì prima di tutto” ha conquistato il pubblico del Cinema Visionario, registrando il tutto esaurito nella sala Astra e confermandosi come uno degli appuntamenti culturali più sentiti del territorio.
Protagonisti sul palco, insieme alla giornalista Monica Bertarelli, due figure molto diverse ma unite da una profonda connessione con il Friuli Venezia Giulia e con il mare: Nino Solero e Tommaso Romanelli


Solero, esploratore dell’anima prima ancora che dei confini geografici, ha rapito l’attenzione dei presenti con i suoi racconti di navigazioni estreme e traversate oceaniche in solitaria, spesso su barche costruite da sé. Le sue parole – dense di aneddoti, avventure sfiorate e riflessioni esistenziali – hanno trasformato la sala in una piccola barca, sospesa tra onde di stupore e ammirazione. In platea anche molti amici e compagni di viaggio, giunti da lontano – dalla Svizzera agli Stati Uniti – per rendergli omaggio, in una testimonianza tangibile del segno lasciato dal suo spirito libero e generoso.


Profondamente toccante anche il momento dedicato a Tommaso Romanelli, figlio del velista Andrea Romanelli, tragicamente scomparso in mare nel 1998 durante una regata. Attraverso la scoperta di vecchi filmati VHS del padre, ritrovati cinque anni fa, Tommaso ha intrapreso un percorso di riscoperta personale che ha dato vita al docufilm “No more trouble: cosa rimane di una tempesta”. Alcuni estratti del documentario, proiettati durante la serata, hanno suscitato una forte partecipazione emotiva: le immagini grezze e autentiche delle navigazioni di Andrea hanno restituito presenza e calore a una figura che il tempo non ha cancellato.
